DC Comics, Batman: Scott Snyder ha storie per almeno un altro anno
Scott Snyder parla di Batman, di possibili pause per lui e Capullo, del suo stile di scrittura e del piacere della collaborazione nel mondo del fumetto
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Ci siamo dati la regola di continuare finché non avremo la percezione che a voi non piaccia più la storia che stiamo raccontando. Ci saranno almeno un migliaio di altri scrittori che darebbero tutto per poter scrivere Batman, per avere un'occasione. E probabilmente la meritano, come voi fan meritate qualcuno che faccia questo lavoro al massimo delle sue possibilità.
Per quanto mi riguarda, preferisco puntare alto e rischiare di sbagliare piuttosto che avere un atteggiamento di cautela. Attualmente, ho piani per almeno un altro anno di storie e non c'è alcuna intenzione di passare ad altro. Non ci stiamo dando scadenze per poi mollare, passare alla Marvel o qualcosa di simile. Navighiamo a vista e ci sono altre cose che vogliamo dire, altre atmosfere che vogliamo esplorare.
Io e Greg siamo una squadra al di là del nostro lavoro su Batman. Lo considero il mio migliore amico e una specie di fratello maggiore. Se lui volesse fare qualcos'altro, probabilmente lo seguirei su altri progetti. C'è la possibilità che uno di noi due si prenda una piccola pausa, forse entrambi, per portare a termine altre questioni e poi tornare su Batman con grandi aspettative.
Snyder ha dunque commentato la storyarc Superheavy e il fatto che sia Gordon a impersonare l'Uomo Pipistrello, confermando quanto detto recentemente al Comic-Con di San Diego.
Abbiamo una storia da raccontare, non vogliamo semplicemente dare una scossa alle cose per creare interesse. In qualche modo, il ciclo attuale è una sorta di vacanza per tutti noi, dopo essere passati attraverso il brutale confronto tra Joker e Batman e la morte di entrambi. Abbiamo in mente dei piani che porteranno a sorprese che voi lettori probabilmente apprezzerete. Ma era comunque giunto il momento di bruciare delle macerie e dichiarare finito un certo periodo, un'era. Esploreremo la mitologia di Batman da prospettive che nemmeno immaginate, in futuro.
La cosa eccitante di quest'arco narrativo è che non c'è possibilità di nascondersi nei soliti luoghi comuni batmaniani che fanno sicuramente presa: è tutto nuovo. E questo vale sia per le storie che per i disegni. Se non riusciamo a interessarvi alla storia come speriamo, probabilmente mollerete la serie: il terreno è del tutto inesplorato. Speriamo di contagiarvi col nostro entusiasmo.
Parlerà dei primi anni di Batman, anni in cui pensa di sapere tutto di Gotham quando in realtà non è che un illusione. La storia si concentra su una serie di problemi sociali, da quelli razziali alle pari opportunità, con cui Batman dovrà confrontarsi in modo del tutto nuovo. Questioni a cui l'eroe non vorrebbe nemmeno dover pensare, perché l'unica cosa in cui è stato bravo negli anni è catturare il cattivo di turno. Ma qui non c'è un cattivo facile da identificare.
Snyder ha dichiarato che scrivere Batman fa davvero paura, perché significa molto per lui come per i lettori. Diventa quasi obbligatorio mettersi nella prospettiva di scrivere un personaggio originale, creato dall'autore, perché è necessario reinventarlo per renderlo migliore di tutti gli altri e bisogna conoscerlo a fondo per raggiungere il risultato. Quantomeno, conoscerne a fondo la propria versione.
Lo scrittore ha poi accennato al prossimo arco narrativo di Wytches, fumetto che scrive per Image disegnato da Jock:
La seconda stagione ha luogo inizialmente nell'America del Sud-Ovest, nel deserto. Sailor, eroina della prima stagione, si è unita agli Irons, il gruppo di cacciatori di streghe. Inizia a credere che le streghe abbiano un luogo di detenzione delle persone che puniscono, che suo figlio Charlie si trovi fra i prigionieri. Il primo arco narrativo era perlopiù incentrato sul ruolo di un genitore, il secondo sarà focalizzato sulla crescita e la necessità di separarsi, in qualche modo, dalla propria madre e dal proprio padre.
Snyder ha parlato del suo diverso stile di scrittura a seconda dei disegnatori con cui ha a che fare. Capullo non ama le sceneggiature scandite pagina per pagina, gestisce da solo la narrativa per immagini e preferisce che venga enfatizzato il dialogo. Con lui, è più importante dare delle direttive sull'atmosfera psicologica ed emotiva delle scene, in modo che abbia dei riferimenti per ricrearne il tono. Jock, invece, vuole sapere tutto sull'organizzazione della pagina... per poi cambiare ogni cosa. Come se avesse bisogno di un punto di partenza dettagliato per poi trovare strade nuove.
Se sperate un giorno di diventare degli autori, la cosa più importante da fare è pensare al vostro collega disegnatore come a una metà creativa della narrazione, non un semplice esecutore di quel che avete in mente. Imparate il compromesso, a sfruttare il loro entusiasmo: renderà il risultato di gran lunga migliore e la collaborazione più divertente. Non mi manca per niente la scrittura in prosa: creare una connessione con il vostro disegnatore, dare vita assieme a qualcosa, spesso difendere con lui un'idea nei confronti della dirigenza... sono tutte soddisfazioni a cui non rinuncerei mai.
Fonte: Comic Book Resources