DC Comics: Batman potrà mai essere felice? La risposta di Scott Snyder
Lo sceneggiatore Scott Snyder, indissolubilmente legato al Batman degli ultimi anni, risponde a una particolare domanda dei fan
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Per fare grande un eroe sono necessari comprimari e antagonisti di pari livello, e Gotham City può vantare una schiera di villain senza pari. Da Joker a Due Facce, da Ra's al Ghul alla Corte dei Gufi, le fila dei nemici del Cavaliere Oscuro si sono man mano ampliate, grazie al contributo di una serie di autori formidabili, che di volta in volta hanno raccontato le sue gesta.
Snyder - Ogni tanto mi è stato chiesto se Batman potrà mai essere felice, e la cosa strana è che per me lo è già. Almeno, lo è di essere Batman. Ha costruito una famiglia e, cosa più importante, ha dedicato la propria esistenza a qualcosa in cui crede. Vive un'esistenza al servizio di un ideale e si sacrifica per esso.
I suoi demoni nascono dai dubbi sulle sue stesse capacità, non dalla sua decisione di essere Batman. Non fraintendetemi, ci sono versioni opposte a questa che adoro, alcune delle quali rientrano tra le mie preferite, ma alla fine è sempre questa l'idea a cui faccio ritorno.
Va detto che l'attuale serie regolare del Cavaliere Oscuro, scritta da Tom King (che lascerà a fine anno), sembra confermare la tesi opposta. In Batman #50 è stato riservato un duro colpo al protagonista, dopo che è stato abbandonato sull'altare da Selina Kyle in quello che doveva essere il giorno più felice della sua vita. Secondo lo sceneggiatore di Mister Miracle e Visione, quella gioia avrebbe potuto arrivare a comprometterne lo spirito e l'efficacia dell'eroe.
Voi con chi siete d'accordo, con Snyder o con King? Ditecelo nei commenti!
Fonte: ComicBook