David Zucker: “Oggi girerei L’aereo più pazzo del mondo senza battute. Abbiamo perso la capacità di ridere”
David Zucker dice che scene come quelle di L’aereo più pazzo del mondo oggi non sarebbero accettate e spiega la crisi della comicità.
L’attacco non è solamente al politicamente corretto, ma ad una mutata sensibilità rispetto ad alcuni grandi temi, come ad esempio l’intolleranza razziale, l’abuso di sostanze e il sesso. Prima di addentrarci nelle sue argomentazioni occorre specificare che Zucker non discute se la crisi ci sia effettivamente, o se semplicemente l’arte della risata si sia adattata ai tempi trovando nuove forme. Non c'è dubbio per lui. La sua prospettiva è quella di un cantore della fine dell’umorismo, o per lo meno dell’impossibilità di dire certe cose o di fare determinate battute.
La comicità non è morta. È spaventata. E quando qualcosa è spaventato si nasconde. Come risultato di queste decisioni basate sulla paura, alcune delle migliori menti della commedia hanno abbandonato la risata per dei progetti brillanti ma seri come Joker di Todd Phillips e Chernobyl, di Craig Mazin. Questi uomini hanno collaborato su due film di Una notte da leoni che sono andati benissimo al box office.
Sbagliare una battuta, o spingersi troppo oltre, può creare un contraccolpo negativo online capace di terminare carriere in pochi minuti. Questo terrore paralizza la creatività, castra il processo di costruzione della risata? Per David Zucker sì.
Più avanti ammette di non capire quale sia il problema nel fare una battuta che fa ridere il pubblico anche se è leggermente offensiva. “Perché soddisfare la minoranza che è indignata quando la maggior parte delle persone sembra ancora avere voglia di ridere?”. Intendendo con minoranza non quella etnica, ovviamente, ma quella piccola parte di persone che potrebbero offendersi. Secondo il suo calcolo sono 30 milioni di persone su Twitter. Ovvero: il 9% della popolazione Americana.
Oggi il 9 percento può nascondersi dietro uno schermo e i social media mentre attaccano ogni persona la cui battuta li ha offesi. I "9 percento" di 40 anni fa dovevano pensare due volte a quello che condividevano pubblicamente, perché alla fine, dovevano metterci la faccia sulle loro reazioni. Senza questa responsabilità è troppo facile per i "9 percento" di oggi attaccare e far vergognare gli scrittori fino a farli desistere nel proseguire in questo genere.
La comicità per David Zucker serve invece oggi più che mai. Il clima politico divisivo traccia linee nette nel paese e nei rapporti umani. Invita a capire che l’umorismo è migliore e serve di più quando si è nel momento più oltraggioso della storia recente. Serve per ridere di noi stessi e del mondo. L’umorismo si realizza quando c’è un qualcosa di inaspettato e sorprendente. Ma per trovare una sorpresa divertente occorre saper interpretare la battuta oltre il suo significato letterale. Saremo ancora in grado di farlo?
Leggi l'opinione di Mel Brooks: "Il politicamente corretto è la morte della comicità”
Leggi:Liam Neeson e Seth MacFarlane hanno discusso del reboot di Una pallottola spuntata
Fonte: NY Post