David Fincher parla delle IA e svela a cosa sono servite durante la lavorazione a The Killer
David Fincher ha espresso un po' di preoccupazione sull'impatto delle intelligenze artificiali (IA) su Hollywood
In occasione di un'intervista con GQ, David Fincher ha espresso un po' di preoccupazione sull'impatto delle intelligenze artificiali (IA) su Hollywood, pur riconoscendole come uno strumento davvero potente.
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Credo siano uno strumento davvero potente, ma non ho ascoltato nessuna canzone dei Beatles generata da IA che sia paragonabile a Eleanor Rigby. Perciò ne riparliamo finché qualcuno non suonerà una canzone realizzata con l'IA che mi stenderà. Magari tra un anno mi rimangerò le parole, ma credo che in fin dei conti la cosa che ci smuove nella poesia, nella scrittura, nelle canzoni e nella fotografia sia il tocco umano. Tutto ciò che le rende, appunto, umane.
Avevamo un paio di battute che non erano uscite bene, con Michael, perciò lui le ha registrate sull'iPhone in un ambiente che non era adatto a registrare delle voci fuori campo. Perciò abbiamo processato ore e ore di dialoghi fuori campo che avevamo in archivio, e [il software] ha trasformato [le nuove battute] in qualcosa di pulito e cristallino. È uno strumento molto comodo.
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