David Fincher e l'hybris di Orson Welles, definito come uno showman d'enorme talento, ma immaturo da far schifo
David Fincher è finito a parlare delle sue opinioni su Orson Welles in un'intervista col magazine francese Premiere per la promozione di Mank
David Fincher spiega così il suo rapporto con l'illustre collega:
Personalmente penso che la più grande tragedia di Orson Welles risieda nel mix fra il suo monumentale talento e il suo essere immaturo da fare schifo. Certamente c'è del genio in Quarto Potere, chi potrebbe affermare il contrario? Ma quando Welles dice "Ci vuole solo un pomeriggio per imparare tutto quello che c'è da sapere sul fare cinema", pfff! Diciamo che questa è la sparata che può fare uno che è stato così fortunato da avere Gregg Toland [leggendario regista e direttore della fotografia a cui si deve, sostanzialmente, l'introduzione della profondità di campo al cinema, ndr.] che gli bazzicava intorno per preparare la prossima ripresa. Cioè, rendiamoci conto: Gregg Toland, un genio oltre misura.
Dico queste cose senza voler in alcun modo mancare di rispetto a Welles, so bene quello che gli devo, ma come so quello che devo a Alfred Hitchcock, Ridley Scott, Steven Spielberg, George Lucas e Hal Ashby. Ma la realtà dei fatti è che a 25 non hai idea di quello che non sai. Punto. Vale per Welles come per chiunque altro. E questa osservazione non gli leva assolutamente nulla, non lo rimuove dal pantheon di quei registi che hanno influenzato intere generazioni di filmmaker. Ma asserire che Orson Welles abbia tirato fuori dal cilindro Quarto Potere e che il resto della sua filmografia sia stata rovinata da persone male intenzionate non sarebbe serio e sottostima il tremendo impatto che la sua stessa hybris ha avuto su di lui.
Fincher sviluppò per la prima volta la storia del film nel 1997, su una sceneggiatura di suo padre Jack Fincher, a sua volta giornalista (e morto nel 2003). Alla produzione vi saranno Cean Chaffin e Doug Urbanski.
È dal 2014 (Gone Girl) che Fincher non dirige una pellicola. Nel frattempo però ha lavorato a serie come Mindhunter e Love, Death & Robots, entrambe per Netflix.
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