David Ayer ricorda Suicide Squad: "Le politiche di palazzo della Warner erano tipo Game of thrones"

David Ayer non ha di certo un bel ricordo della sua esperienza con la Warner bros e le sue spietate "politiche di palazzo"...

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A distanza di ben sette anni, a David Ayer non va ancora giù la pillola, a quanto pare decisamente amara, che ha dovuto ingoiare con Suicide Squad il suo cinecomic del 2016 che, nonostante i 747 milioni di dollari incassati, è stato pesantemente rimaneggiato dallo studio (e scarsamente apprezzato dalla stampa).

Il regista è tornato a parlare del film durante una chiacchierata fatta con Joe Bernthal nell'ultima puntata del podcast condotto dall'attore, che con David Ayer fra l'altro ha lavorato a Fury, pellicola bellica del 2014.

Il filmmaker ha spiegato che, mentre stava lavorando a Suicide Squad, c'era anche chi aveva suggerito che fosse lui a prendere in mano le redini del DC Universe - ormai dismesso - ma che le politiche di palazzo della Warner erano così spietate, in stile Game of Thrones, che nulla di tutto questo fu effettivamente possibile.

C'è stato un lasso di tempo, durante la lavorazione di Suicide Squad, in cui arrivavano i giornalieri e la gente diceva "Oh ca**o, forse Ayer potrebbe prendere la guida della DC". Ma lì dentro, alla Warner, era come in Game of Thrones. Le politiche di palazzo erano folli.

Poi, circa il tanto discusso Ayer Cut aggiunge:

Non hanno mai fatto alcun test del mio montaggio e la cosa è che io ce l'ho, ma se non ce l'avessi... Santo cielo. Tutte le persone a cui l'ho fatto vedere hanno avuto la stessa reazione: di rabbia. Della serie "Ma è questo il film che volevamo, perché non ce l'hanno dato?". Ma ormai è come se fosse diventato il gatto di Schrödinger’s. sarebbe più leggendario vederlo o no? Ho parlato con James Gunn e... vuole davvero cercare di capire tutto questo casino, ma, prima, vuole segnare qualche punto sul tabellone.

Trovate tutte le informazioni sul film di David Ayer nella nostra scheda!

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FONTE: Patreon

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