Dark Horse, Umbrella Academy: Gerard Way e Gabriel Bà presentano Hotel Oblivion
Way e Bà lanciano questa settimana Hotel Oblivion, il loro ritorno al mondo di Umbrella Academy
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Ecco cos'hanno dichiarato i due, sulle pagine di Comic Book Resources.
Bà - Umbrella Academy è stato fondamentale per la mia carriera, e io sono profondamente legato ai suoi personaggi. Gerard e io abbiamo sempre saputo che, prima o poi, saremmo tornati a occuparcene, ma abbiamo sempre avuto troppo da fare. Tutti i progetti di cui ci siamo occupati in questi anni ci hanno fatto crescere professionalmente e il tempo ci ha fatti anche avvicinare dal punto di vista personale.
Attorno al 2015 abbiamo deciso che era tempo di rimetterci al lavoro sulle storie di Umbrella Academy. Il fumetto ha sempre continuato a vendere bene, è amato dai fan ed è stato tradotto un po' in tutto il mondo. Per un sacco di gente è il primo fumetto che abbiano letto. Un sacco di ragazzi sono entrati nel mondo dei comics grazie a Umbrella. Ora è tempo di rimettersi in contatto con i suoi protagonisti e vedere che strade hanno seguito.Way - Era semplicemente giunto il momento. La storia era lì che voleva essere raccontata da me e Gabriel. Io volevo scrivere questo fumetto per lui già anni fa. Un sacco di cose sono successe nella mia vita e mi hanno tenuto lontano dalla possibilità di farlo. Per la maggior parte, è stata la band, i My Chemical Romance, con la sua vita e il suo scioglimento. Per un bel po' non ho prodotto alcun fumetto. Ogni volta che ripensavo a Hotel Oblivion, ho dovuto dargli una rinfrescata. Alcune delle sue idee son vecchie di undici anni, ma ho dovuto trovare il modo di renderle contemporanee.
Bà - Anche se preferisco raccontare storie dai contenuti personali e realistici, sono un fan dei super eroi sin dagli anni Ottanta. Ero un ragazzo, l'età con cui è più facile creare una connessione tra autore e lettore, nonché arrivare al pubblico e ispirarlo. Anche se ho scoperto la mia voce di autore in altri contesti, porto nelle mie influenze e nelle mie immagini tutto il bagaglio visivo acquisito grazie a i fumetti di super eroi.
Way - Il modo in cui scrivo Umbrella è lo stesso di un tempo. Mi riesce più facile, rispetto a scrivere Doom Patrol, per esempio, perché questi personaggi li ho creati io, sono nel mio DNA e si scrivono quasi da soli. C'è solo la nostra eredità con cui dobbiamo confrontarci. Tutti gli altri progetti mi hanno aiutato a crescere come scrittore e mi hanno dato fiducia nelle mie abilità. Nei primi due volumi ero molto più acerbo.
Ogni volta che scrivi un fumetto, diventi un po' più bravo a farlo e, a questo punto, ho molte più tacche sulla mia spada di allora, così come Gabriel ha disegnato un sacco di storie e ha perfezionato la propria arte. Quindi aspettatevi il meglio da entrambi. Hotel Oblivion è la mia storia preferita dell'universo di Umbrella Academy dai tempi della primissima.
Gli ospiti di Hotel Oblivion sono le persone e le cose che l'Umbrella Academy ha affrontato nel corso degli anni. Criminali, creature, esperimenti andati male. Personaggi che sono passati sotto il radar di Hargreaves e che lui ha deciso fossero troppo pericolosi per stare nel nostro mondo. Quindi, ha creato questo luogo in un'altra dimensione che potesse accoglierli, senza che potessero fare troppi danni. Il modo in cui gli occupanti si trattano a vicenda è tutto un altro paio di maniche, ed è lasciato al loro giudizio.
Way voleva concentrarsi su personaggi apparentemente poco significativi e mostrare che il mondo di Umbrella è molto più ampio di quanto immaginassimo, raccontandolo da una prospettiva diversa da quella degli eroi e mostrandoci le macchinazioni di Hargreaves dietro le quinte. Vedremo ad esempio Murder Magician, apparso come una meteora nelle vecchie storie, diventare un personaggio tridimensionale.
Way - Il fatto che Umbrella Academy sia un fumetto che parla di Fumetto è una cosa importante, ma non voglio che diventi eccessivamente presente. Quando ho pensato la serie per la prima volta, volevo creare una vicenda che, semplicemente, saltasse ogni noioso racconto delle origini che abbiamo già visto miliardi di volte. I lettori conoscono già gli archetipi dietro ai protagonisti, quindi volevo introdurmi a fondo in loro, per vie che non puoi percorrere quando scrivi X-Men, per dire. Questa è la parte di metafumetto che amo della serie. Astro City è stato un riferimento importantissimo per me, la prima opera che ho letto consapevole che stava parlando di Fumetto, senza rinunciare a raccontare una storia.
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