Dark Horse: finalmente Black Hammer di Jeff Lemire e Dean Ormston

Jeff Lemire presenta Black Hammer, la sua nuova serie Dark Horse che racconta la vicenda di un gruppo di supereroi retrò intrappolati in una misteriosa città da cui è impossibile fuggire

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Sono passati due anni da quando Jeff Lemire ha annunciato Black Hammer, progetto fumettistico che racconterà le gesta di un gruppo di supereroi di un'epoca perduta, intrappolati in un luogo che non riescono ad abbandonare e coinvolti contro il loro volere in una sorta di guerra cosmica. Dopo un intero anno di ritardo, Dark Horse ha finalmente annunciato l'uscita del primo numero, prevista per luglio. Alle matite, come promesso sin dall'inizio, Dean Ormston, che ha superato i problemi di salute che l'hanno tenuto fermo ai blocchi di partenza per tanto tempo.

Ecco cos'ha dichiarato Lemire, intervistato sull'argomento.

[caption id="attachment_109842" align="alignright" width="195"]Black Hammer #1, copertina di Dean Ormston Black Hammer #1, copertina di Dean Ormston[/caption]

Per fortuna, Dean è nuovamente suo binari dal punto di vista fisico e ha potuto tornare a lavorare a pieno regime. Avremmo dovuto essere sugli scaffali già l'estate scorsa e Dean aveva pronto il primo numero, prima dell'infarto che ha subito. Ora è già qualche mese che è tornato al tavolo da disegno e sta lentamente tornando esattamente quello di prima.

Se devo paragonare Black Hammer ad altri lavori del mio passato, diciamo che è molto più simile a Essex County che non a Extraordinary X-Men, anche se è una storia di supereroi. Si tratta, in effetti, di una sorta di esplorazione dei motivi per cui amo i supereroi, una cronistoria delle loro identità. Ma sottopelle è la vicenda di una specie di famiglia stranissima, fatta di persone messe assieme dal destino. Del resto, non ci si può scegliere i parenti, solo gli amici.

I protagonisti di Black Hammer non hanno scelto di stare insieme e non l'avrebbero fatto nemmeno potendo, probabilmente, ma sono costretti a stare fianco a fianco e trarne il meglio possibile. Una situazione molto divertente da raccontare, perché mette in mostra personalità reali, non bidimensionali. Non ci saranno continue scazzottate giustificate ogni mese da una ragione diversa. I personaggi e gli eventi avranno grande respiro.

Non si tratterà mai del tradizionale fumetto di supereroi, perché non è per questo obiettivo che l'ho pensato. Piuttosto, vive degli stessi equilibri su cui si basa il mio lavoro indipendente ed è una storia di misteri e fantascienza che coinvolge tizi in costume. Lo vedo un po' come la sintesi completa di tutti i miei lavori scritti sinora. Probabilmente è la storia più personale che abbia mai pubblicato e contiene tutto quello che amo.

I protagonisti giungono nel luogo in cui si trovano, la Mystery Farm, dopo un evento cosmico catastrofico, un cosa stile Secret Wars o Convergence, se volete. Sei paladini che hanno appena salvato l'universo, sono stati spazzati via dalla loro linea temporale. Si svegliano in una piccola città, in un mondo in cui i supereroi non sono mai esistiti. Tutto somiglia perlopiù a una normale cittadina del Nord degli Stati Uniti, solo che i protagonisti non possono abbandonarla, senza causare una catastrofe. Per necessità, li troviamo dieci anni dopo, integrati in questa città-prigione, abbandonati i loro costumi in cerca di pace.

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Uno dei pesonaggi, Abraham Slam, è piuttosto felice. Ha trovato finalmente una famiglia e la tranquillità. Gli altri, invece, sopportano con dolore il fatto di essere costretti a vivere in questo modo. Abe è quindi sia il collante del gruppo, l'unico che ha le energie morali di tenerlo insieme, sia la fonte di frustrazione di tutti, dato che ha abbandonato la speranza e i tentativi di tornare a casa.

Abe è il classico tizio vecchio stampo, che incarna un po' gli eroi pulp degli anni Trenta e Quaranta. Ognuno dei personaggi è simbolo di una diversa epoca del supereroismo. Col. Weird somiglia a tanti eroi spaziali presi di peso dagli anni Cinquanta, con una spruzzata di David Bowman, direttamente da 2001: Odissea nello Spazio; Golden Gail fa chiaramente riferimento alla Marvel Family della Golden Age; Madame Dragonfly è una versione di un certo tipo di personaggi misticheggianti o horror del fumetto anni Settanta, un po' Madame Xanadu e un po' Abby di Swamp Thing.

Per scoprire di più sui personaggi e, soprattutto, sul misterioso martello nero che compare in tante immagini e dà il titolo alla serie, dovremo aspettare l'esordio di questo titolo così sfortunato, ma sul punto finalmente di arrivare nelle mani dei lettori.

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Fonte: Comic Book Resources

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