Daredevil: Steven S. DeKnight spiega l'importanza del realismo della serie

Lo showrunner di Daredevil, Steven S. DeKnight, spiega il legame della serie con l'universo Marvel e le caratteristiche che rendono unica la storia di Matt Murdock

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Spoiler Alert
Lo showrunner di Daredevil, Steven S. DeKnight, ha rilasciato un'interessante intervista ricca di curiosità e dettagli, sulla serie e sul suo legame con l'universo cinematografico Marvel, in occasione del debutto della serie su Netflix.
Ecco i dettagli più importanti:

Daredevil è nato da un'idea di Jeph Loeb che voleva portare l'azione nel mondo reale grazie a personaggi come Matt Murdock, Luke Cage, Jessica Jones e Danny Rand, mostrandone inoltre i legami, un po' come accaduto con The Avengers. Loeb voleva realizzare una serie più vicina ai fumetti di Daredevil realizzati da Frank Miller, Brian Michael Bendis e Alex Maleev, dalle caratteristiche simili a uno show poliziesco e più contenuta rispetto ai film dei supereroi, prendendo come ispirazione The Wire. In questo modo si è potuto anche creare un prodotto più adatto a un pubblico adulto.Il progetto è quello di presentare i vari personaggi e poi arrivare allo show dedicato a The Defenders. Purtroppo in Daredevil non apparirà Jessica Jones perché la protagonista è stata scelta durante le riprese del season finale e non c'è stato quindi modo di collegare le due serie. In futuro, invece, questo accadrà.

Gli autori hanno potuto muoversi liberamente senza dover pensare ai legami con i film, come accaduto con Agents of S.H.I.E.L.D. o Agent Carter, anche se i personaggi fanno parte tutti dello stesso universo. Ci saranno riferimenti a Iron Man e Thor, o alla battaglia mostrata in Avengers, ma solo di sfuggita, come se fosse una persona normale che parla di una star di Hollywood che non si ha modo di incontrare per le strade di Los Angeles.

Netflix non ha posto limiti per i contenuti, tuttavia lo showrunner e la Marvel hanno voluto mantenere contenuta la violenza, scegliendo di proposito di suggerire più che mostrare. Nella quarta puntata Wilson Fisk (Vincent D'Onofrio) perde il controllo e affronta i russi ed è un momento più esplicito rispetto ai film Marvel, ma non oltre i limiti.

La moralità è un elemento importante e DeKnight ha spiegato che era attratto da Daredevil da ragazzo perché era un personaggio ricco di contrasti: è un avvocato ma infrange la legge di notte, suo padre non vuole che combatta ma lo fa, è un cattolico devoto eppure deve prendere delle scelte non proprio in linea con la sua fede. Nella prima stagione si mostreranno i conflitti interiori del protagonista.

Daredevil, nei fumetti, quando si scontra con The Punisher è comunque in grado di controllare le sue azioni e dal quinto episodio in poi dello show si mostrerà il desiderio di Murdock di salvare la città e la frustrazione nel dover agire in un modo che non sempre è efficace, portandolo a chiedersi fino a che punto ci si possa spingere e se sia accettabile uccidere qualcuno per un bene superiore.

In Daredevil non si mostrerà un personaggio che vuole salvare il mondo, ma piuttosto occuparsi del suo quartiere, esplorando maggiormente la tematica del conflitto interiore. Matt e Wilson Fisk, inoltre, saranno come due lati della stessa medaglia, permettendo inoltre di mostrare un conflitto con un essere umano ricco di sfumature grazie all'interpretazione di D'Onofrio. Il personaggio sarà malvagio ma il pubblico si legherà a lui, si lascerà coinvolgere dalla sua storia d'amore e proverà a capire le sue motivazioni.

Ecco inoltre un nuovo motion poster della serie:

Fonte: The Hollywood Reporter, ComicBookMovie

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