Dan Buckley: Allineare fumetti e film Marvel sarebbe una follia

Seconda parte dell'intervista di ICV2 a Dan Buckley: stavolta l'argomento principale è il rapporto tra film Marvel Studios e fumetti della Casa delle Idee

Caporedattore, ex grafico e illustratore, appassionato di tutto ciò che è narrazione per immagini.


Condividi

Secondo appuntamento con il meglio dell'intervista a Dan Buckley, presidente della Marvel Comics, contattato di recente dal portale ICV2. Se nella prima parte i temi erano per lo più legati alle vendite del 2014, questa volta l'argomento principale è il rapporto tra fumetti e cinema.

Pensi che ci siano dei cambiamenti rilevanti nell’assortimento maschile/femminile dei vostri prodotti? Ad esempio in un titolo come Ms. Marvel, dove la protagonista è un personaggio femminile molto forte.

Thor #4Sarò molto schietto: in passato il settore non è stato famoso per avere condotto molte ricerche di mercato. Probabilmente sapete già tutto quello che c’è da sapere. Come mi disse Tom DeFalco venti anni fa: “Sai, Danny, la ricerca migliore che puoi fare è stampare il fumetto, venderlo, e se la gente lo compra, allora saprai che quello è il fumetto che vogliono comprare.” Lavoriamo in un’industria in cui i costi di investimento per creare un prodotto sono relativamente contenuti. Sotto molti aspetti, è più conveniente produrre un fumetto e scoprire se vende, piuttosto che condurre grosse ricerche di mercato. In questo il nostro mezzo è molto diverso dalla televisione, dai film e dall’animazione.

Abbiamo adottato una politica di diversificazione molto aggressiva negli ultimi due anni. Buona parte del merito va ad Axel Alonso, va detto. È stato molto energico nel chiederci di avere più protagonisti femminili, più rappresentanti di etnie diverse nei fumetti, ed è molto entusiasmante scoprire poi che questi fumetti vendono molto bene.

Abbiamo sperimentato questo cambiamento qualitativo anche partecipando alle convention, sui social media, nelle lettere tradizionali e nelle email. Attraverso questi canali di apprezzamento si percepisce che la base dei lettori è ora più diversificata. Ovviamente questo grosso impatto è dovuto a quanto accade nei mass media, al fatto che la gente va al cinema e scopre: “Oh, ma questo è qualcosa che va bene anche per me.” Anche partecipando alle convention è evidente che c’è un rilevante cambiamento nella composizione demografica dei partecipanti. Ms. Marvel è a tutti gli effetti un best seller sotto tutti gli aspetti. E il titolo di Lady Thor (in assenza di un termine migliore userò questo soprannome) è uno dei più venduti. In parte perché i fan di Thor lo seguono avidamente, ma anche perché molte donne hanno provato a leggerlo e hanno detto: “Cos’è questa storia? Voglio proprio seguirla.”

Avete inaugurato un nuovo sito per bambini di recente. Anche il pubblico dei bambini è in crescita?

Guardians of the GalaxyContinueremo a pubblicare i nostri titoli “screen capture”. Vanno molto bene, di pari passo con le serie animate su cui si basano. E continuiamo ad avere un buon successo con le serie animate su Disney XD. La stagione 3 di Ultimate Spider-Man sta andando molto bene, l’audience si è mantenuto allo stesso livello di quella della seconda, e questo è un risultato che ci rende molto fieri. In quella stagione, Miles Morales ha fatto la sua comparsa. Molte delle trame utilizzate da Dan Slott stanno affiorando nella serie a cartoni animati. La stagione 2 di Avengers Assembled sta andando anch'essa molto bene. Hulk and The Agents of S.M.A.S.H. sta per concludere la sua seconda stagione. E come annunciato alla New York Comic Con, nel corso dell’anno che verrà faremo partire una serie animata di Guardians of the Galaxy, cosa di cui siamo tutti entusiasti.

Vorremmo parlare anche delle produzioni Marvel relative agli altri media. Si ha l’impressione che la Marvel voglia cambiare la continuity dei suoi fumetti per allinearla alla continuity dell’Universo Marvel Cinematografico. È così?

Credo che alla gente piaccia saltare alle conclusioni. Sarò molto chiaro. Facciamo un salto indietro di 12 anni. Pensiamo a quando leggevamo i fumetti degli X-Men negli anni 70, 80 e 90. Il Professor X decideva di usare Cerebro, indossava un elmetto all’interno di una stanza, e di quale stanza si trattasse o che aspetto avesse, era qualcosa che veniva lasciato interamente all’artista del giorno. Ora quella stanza, dopo che il film degli X-Men ha introdotto quella vasta area all’interno di un globo metallico dove il professore si colloca all’estremità della rampa per indossare l’elmetto, compare anche nei fumetti Marvel, e quello è ora il suo aspetto di default. Il film ha definito la percezione di massa dell’aspetto che Cerebro dovrebbe avere. I disegnatori dei fumetti l’hanno visto e hanno pensato: “Non è affatto male, penso che lo userò anch’io!” Quindi, affermare che un mezzo non influenza l’altro sarebbe mentire.

Quicksilver & Scarlet 07Il punto è che la continuity dell’universo fumettistico è determinata dallo staff editoriale e creativo di quell’area: gli artisti e gli autori che collaborano con gli editor e il corpo dirigenziale di quel settore. Tutta questa gente è ben consapevole di ciò che si cerca di fare con le serie televisive, i film e le serie animate: io stesso sono uno di questi. Consentiamo alla divisione fumettistica di narrare le storie che vogliono, ma quando esce un film che fa qualcosa con un personaggio che troviamo molto intrigante, e che definisce il personaggio nella sua essenza, la cosa probabilmente inizierà a influenzare certi aspetti della continuity fumettistica, in quanto gli stessi creatori che sceneggiano i fumetti saranno influenzati da quanto visto nel film.

Farò l’esempio di Thor. Quando Kirby ha presentato la serie, era un’ambientazione di fantascienza. Se date un’occhiata ai suoi disegni di Thor, tutto era frutto della sua immaginazione. Gli abiti erano molto... fantascientifici, in mancanza di un termine migliore. Nel corso degli anni, attraverso le influenze di molti artisti diversi e il contributo della loro immaginazione, l’ambientazione di Thor è diventata molto più simile a quella della mitologia norrena o de Il Signore degli Anelli. Ma ora, con il film, il cerchio si è chiuso. L’atmosfera e l’aspetto di Asgard (il reame di provenienza di Thor) sono di nuovo più vicini allo stile fantascientifico, perché quello è l’aspetto che è stato scelto per il film.

Quindi è indiscutibile che questi film, visti da milioni di persone, influenzino quello che facciamo nei fumetti, ma non è nostra intenzione allineare la continuity tra questi due mondi narrativi, perché in tutta onestà sarebbe una follia.

SHIELD #1, copertina di Mike Deodato Jr.Dirò che entrambi i mezzi si influenzano l’uno con l’altro, questo sì. Ci saranno dei contributi creativi che si riversano da un mezzo all’altro, e autori dell’uno che ruberanno le idee migliori dall’altro. Questo succederà sempre. Un buon esempio di come funzione questa influenza è la serie TV sullo S.H.I.E.L.D. In buona parte, il cast di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. è composto da personaggi che prima non esistevano affatto. Coulson è l’unico personaggio che esisteva prima della partenza della serie (ovviamente parlo del cast fisso, poi abbiamo invitato diverse guest star). Abbiamo studiato che significato avevano quei personaggi, come interagivano, come si inserivano nell’Universo Cinematografico e come potevano inserirsi in quello Marvel globale, dal momento che non abbiamo mai raccontato nessuna storia su Melinda May, su Skye o nessuno di questi personaggi.

Quindi abbiamo studiato il materiale lasciando che la serie televisiva continuasse ad agire in modo indipendente, ma come ho detto scherzosamente alla New York Comic Con, ora renderemo “legittimi” questi ragazzi lanciando il fumetto di Agents of S.H.I.E.L.D. (scritto da Mark Waid). E quel fumetto conterrà i personaggi della serie televisiva, raffigurando quel gruppo di personaggi come dovrebbe comparire nell’universo fumettistico.

Naturalmente, nell’universo fumettistico ci sono supereroi di ogni genere ovunque, che fanno quello che fanno, quindi la continuità dei personaggi di S.H.I.E.L.D. nell’universo fumettistico dovrà aderire ai parametri di quell’universo. Nei fumetti agiranno, respireranno e funzioneranno nel rispetto della continuity fumettistica, mentre nell’universo televisivo dovranno agire in ottemperanza all’Universo Cinematografico in cui si muovono. E dovremo anche fare i conti con la stranezza rivelata nella serie televisiva di S.H.I.E.L.D., vale a dire che Skye in realtà è Daisy. Daisy Johnson è un personaggio che esiste nell’universo dei fumetti, e nella serie televisiva abbiamo rivelato che in realtà si tratta di Skye.

In conclusione: i due universi non si sovrapporranno, sarebbe troppo difficile. Ma si influenzano l’un l’altro, e questo è molto divertente.

Traduzione a cura di Fiorenzo Delle Rupi

Fonte: ICV2

Continua a leggere su BadTaste