Damon Lindelof riflette sulla difficoltà del finale delle serie tv, da Game of Thrones a Lost
Damon Lindelof, autore di Lost, paragona la sua esperienza a quella delle critiche ricevute dal finale di Game of Thrones
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L'unica cosa che puoi fare è identificarti come fan e scrivere per te stesso, sperando di coinvolgere le altre persone. Se la tua intenzione è quella di piacere a tutti, allora non riuscirai a fare questo lavoro. Quando i fan si sollevano hanno un approccio di principio. Ci sono convinzioni comuni come "il finale di Lost fa schifo" o "facciamo una petizione per chiedere x, y e z". Ma questi non rappresentano tutti i fan, solo alcuni. E quale sia la proporzione totale è impossibile saperlo. Viviamo in una cultura in cui le persone dettano online quello che è il tema del momento.
Per quanto riguarda Lost, i fan chiedevano di ottenere certe cose, però volevano anche rimanere sorpresi, e questa è una contraddizione. Non so come trattare questa cosa, a volte sono confuso dal fan service, e questa può anche essere una cosa positiva. Al di là se il fan service sia buono o no, il mio lavoro rimane quello di fare qualcosa che piace a me. Se mi sveglio ogni mattina cercando di prendere decisioni per fare felici i fan, non penso che otterrò risultati positivi.Ci sono molti lati negativi nel fatto di avere uno show molto popolare. Uno a cui posso pensare è che, quando bisogna dargli una conclusione, le persone hanno delle loro opinioni su come dovrebbe finire. Penso sia naturale. La petizione mostra molto entusiasmo e passione per lo show, ma non è qualcosa che abbiamo considerato seriamente, non posso immaginare che qualunque altro network l'abbia fatto.
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Fonte: EW