Dahmer, Ryan Murphy sostiene parlando della miniserie: "Abbiamo sempre pensato alle vittime"

Il produttore Ryan Murphy è tornato a parlare della miniserie su Jeffrey Dahmer sostenendo che si è sempre pensato alle vittime del serial killeer

Condividi

Ryan Murphy è tornato nuovamente a parlare di come ha tenuto in considerazione la storia delle vittime mentre stava sviluppando la miniserie Dahmer - Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer.

Il produttore ha infatti sostenuto che il suo obiettivo era di raccontare quanto accaduto da un punto di vista specifico:

Non eravamo interessati in Dahmer il mostro. Si trattava di chi è stato complice nel creare il mostro. Ci sono state molte, molte cose diverse coinvolte in quella situazione. Era una storia umana complicata… Affrontava il razzismo sistemico, l'omofobia. Stavamo sempre pensando alle vittime.

Murphy ha poi motivato il successo ottenuto dalla miniserie spiegando:

Il mondo è in una situazione così oscura, le persone hanno bisogno di un posto dove sfogare la propria ansia. Penso che dal COVID, le persone siano inoltre realmente interessate alla salute mentale.

Nonostante le critiche delle famiglie e degli amici di molte delle vittime, il produttore ha ribadito che hanno provato a coinvolgere oltre 20 persone che avevano dei legami con chi è stato ucciso, non ricevendo risposta da nessuno di loro:

Eravamo alla disperata ricerca di un altro input. Abbiamo fatto affidamento a varie fonti.

Ryan non ha però spiegato il motivo per cui pubblicamente le famiglie delle vittime abbiano dichiarato che non sono mai state contattate dal team di produttori e realizzatori che hanno creato il progetto in 10 episodi con protagonista Evan Peters nel ruolo del serial killer.

Che ne pensate delle nuove dichiarazioni di Ryan Murphy sul modo in cui si è cercato di coinvolgere le famiglie delle vittime nella realizzazione della serie su Jeffrey Dahmer?

Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer è disponibile su Netflix.

Potete leggere tutte le notizie sulla serie nella nostra scheda.

Fonte: Deadline

Continua a leggere su BadTaste