Da No Time To Die a Swan Song, i migliori film che abbiamo visto a settembre 2021
Ecco i migliori film visti a settembre del 2021 tra quelli usciti al cinema, ai festival, on demand e in streaming: da No Time To Die a Swan Song
Molto di quello che vediamo e raccontiamo con una recensione si perde. Alcune volte sono i film piccoli a non ricevere l'attenzione che meriterebbero, altre volte sono i migliori. Abbiamo così deciso di fare un piccolo riassunto ogni mese del meglio tra ciò che abbiamo visto. Senza distinzioni. Film usciti in sala, usciti in noleggio, usciti su una piattaforma in streaming come anche quelli visti ai festival e che non sono ancora usciti.
Ecco quindi la nostra lista:
No Time To Die
"Se No Time To Die sembra fare tutto benissimo, con un garbo e una sapienza che non sempre hanno i film giganti, e chiudere la trasformazione di tutte le nostre sicurezze su chi sia James Bond e come si comporti (dal classico poker con jet set internazionale del primo film alle visite nel mesto appartamento di Q di questo), portandolo ad essere un normale eroe d’azione, l’unico problema è l’eredità che lascia. La serie chiaramente dovrà ricominciare, ma dopo aver esplorato la relazione con Vesper Lynd (anche qui un po’ ritorna quel fantasma), il passato di James Bond, le sue origini, la sua famiglia e la sua formazione, dopo averlo visto innamorato della donna della sua vita (!) e aver capito che in fondo è un tenerone dominato dai sentimenti, che cosa resta ad un possibile prossimo film? Dove altro può andare il personaggio?"
Swan Song
"Il film così com’è si sarebbe condannato da solo all’oblio in mezzo ad una folla di suoi simili da cui non sa distinguersi, solo che c’è Udo Kier.
Questo attore eccezionale con un numero spaventoso di film in carriera e alcune tra le prestazioni migliori che si ricordino, dotato di ironia, sensibilità e cinismo nella misura giusta, per una volta è protagonista e si carica il film sulle spalle. Quest’espressione (“si carica il film sulle spalle”) trova in lui e in Swan Song il senso che non ha mai tutte le altre volte che viene usata. Vedendo questo film si ha l’impressione che tutti gli altri film che qualcuno si è caricato sulle spalle in realtà fossero interpretati da attori presi per la strada.
In una guida breve a come si fa cinema indie piomba un attore immenso che decide di creare lui un film. Ed è un film bellissimo."
Caro Evan Hansen
"Tutto in Caro Evan Hansen potrebbe prendere tranquillamente la piega della commedia, perché la sua struttura è esattamente quella della commedia adolescenziale. Su questa, il film sceglie di costruire invece una riflessione sui dolori e senza tirare indietro la mano. Il dolore di Evan, della famiglia che ha perso un figlio, di una sorella che non lo capisce e della madre single e povera di Evan di fronte all’accaduto. Solo quello sembra contare. Il dolore individuale in uno scavo fino alle profondità più recondite."
Il nido dello storno
"Il nido dello storno inizialmente sorprende per il rigore quasi scolastico con cui presenta situazioni, personaggi, temi. Uno stupore certamente positivo, ma che viene a sua volta piacevolmente disatteso quando il film cambia, nella parte centrale, per darsi tutto il tempo che gli serve per riflettere, approfondire. È come se il film si fermasse e proponesse di osservare invece che discutere. L’effetto inizialmente confonde ma poi se ne comprende l’intelligenza narrativa: è il messaggio stesso che vuole dare. Bisogna darsi tempo, essere gentili con sé stessi. Accogliere il dolore (emotivo e fisico). Solo in questo modo si potrà cominciare a cambiare."