The Crow - Il Corvo: dietro il flop del reboot

Deadline ricostruisce i motivi che hanno portato il nuovo The Crow - Il Corvo a rivelarsi un sonoro flop al box-office: dalle critiche del regista dell'originale, Alex Proyas, alla "mancanza di rispetto" percepita dai fan.

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The Crow - Il Corvo, reboot dell'omonimo film del 1994, ha esordito da pochi giorni al cinema, rivelandosi un sonoro flop: appena 6 milioni d'incasso e una accoglienza negativa da parte di critica e pubblico.

In un lungo articolo, Deadline ha ricostruito le ragioni dietro questo risultato. Il primo fattore riguarda gli incassi dei film della saga. Il primo Il corvo, su cui gravava l'ombra della morte del protagonista Brandon Lee durante le riprese, aprì (dati corretti tenendo conto dell'inflazione) con 35 milioni, per concludere la sua corsa a 150 milioni, solo nel mercato locale. Il sequel del 1996 non arrivò invece a 18 milioni, e i successivi capitoli furono realizzati per il mercato home video. Primo indice del disinteresse verso una rivisitazione della storia.

Il reboot era del resto in sviluppo da diverso tempo, fin dal 2008: diversi attori erano stati associati al ruolo di protagonista prima che venisse affidato a Bill Skarsgård, ma il progetto era sempre stato frenato da conflitti sui diritti di sfruttamento. Una volta ottenuto il via libera, è comunque andato incontro a diverse difficoltà, legate in primo luogo a divergenze di vedute tra regista, Rupert Sanders, e produttori. Il produttore del Corvo originale, Edward Pressman, è morto mentre il reboot era in fase di sviluppo, e suo figlio Sam ne ha preso le veci come produttore esecutivo. Quando ormai le riprese stavano per partire, la scorsa primavera, è scoppiato lo sciopero degli sceneggiatori. Il presidente del Lionsgate Motion Picture Group, Adam Fogelson, che aveva avuto un ottimo rapporto di lavoro con Sanders ai tempi della Universal per Biancaneve e il cacciatore (397 milioni di dollari in tutto il mondo), ha puntato sul diritti per il mercato nordamericano; una buona parte dei costi di produzione del film è stata dunque finanziata dalle vendite all'estero effettuate da FilmNation.

Le brutte sensazioni sono continuate con il lancio del primo trailer, quando è insorto il regista del film originale, Alex Proyas, che in post su Facebook ha dichiarato: "Credo che la reazione dei fan parli chiaro. [Il Corvo] non è solo un film. Brandon Lee è morto mentre lo realizzava, ed è stato terminato come testimonianza della sua genialità perduta e della sua tragica perdita. È la sua eredità. È così che dovrebbe rimanere”.

Da quel momento, il passaparola negativo si è diffuso a macchia d'olio. La società di analisi dei social media RelishMix ha riferito che il reboot ha raggiunto 76,7 milioni di persone tra TikTok, Facebook, X, YouTube e Instagram: il 45% in meno rispetto alla norma degli action-horror. Dalle loro ricerche, è emerso infatti che:

I commenti negativi su The Crow segnalano "delusione" verso il nuovo adattamento e "mancanza di rispetto" verso l'originale. I fan esprimono un forte attaccamento all'iconica interpretazione di Brandon Lee e sono delusi dalle scelte di casting e dai cambiamenti di tono percepiti nel remake: l'originale aveva un certo feeling, una certa atmosfera, ma non crediamo che il nuovo film possa avere la stessa risonanza del precedente.

Diverse recensioni, come quella di Kyle Smith sul Wall Street Journal, hanno infatti sottolineato come il film con Bill Skarsgård sostituisca all'atmosfera "trash e divertente" dell'originale una del tutto tragica e cupa.

The Crow - Il Corvo è in tutte le sale dal 28 agosto. Trovate tutte le informazioni a riguardo nella nostra scheda.

Fonte / Deadline
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