Cos'è Crew United e cosa implica il fatto che abbia aperto una sede italiana
Fondata in Germania, presente in diversi paesi, figlia del processo di unione delle nazioni d'Europa, ora Crew United ha una sede italiana
La piattaforma è stata fondata in Germania, è presente in molti paesi europei, è figlia del processo di unione delle nazioni d'Europa e ora Crew United ha anche una sede italiana
L’idea viene dalla Germania e da lì si è espansa in tutti i principali paesi europei (non a caso è sostenuto dal programma Creative Europe - MEDIA), ora insieme agli uffici italiani sono stati lanciati anche quelli in Grecia, Romania e Lituania. È una delle molte conseguenze della maniera in cui l’Italia negli ultimi dieci anni, in virtù di una regolamentazione particolarmente favorevole in termini di sgravi fiscali, fondi regionali e nazionali e tax credit ha iniziato ad attirare sempre più produzioni straniere.
Non c’è bisogno di una co-produzione (ovviamente) per utilizzare Crew United, l’idea è che accanto alle esigenze di produzioni internazionali possa rispondere anche ad un mercato del lavoro audiovisivo che va verso una grandissima specializzazione. Gli annunci e le categorie da cercare sono moltissime ed estremamente specifiche. Ad esempio anche nel campo degli attori Crew United non ha molto senso se si cercano dei protagonisti o dei volti noti ma può essere utile per districarsi nel vasto mondo delle comparse o dei caratteristi o ancora degli attori da poche pose per film. In questa maniera è possibile scegliere una crew non attingendo solo al solito bacino ma cercando anche al di là dei confini qualcosa di più specifico.
La piattaforma funziona che ognuno costruisce il proprio profilo, lo completa con le informazioni che possono essere utili, le proprie competenze e i lavori precedenti. A partire da quello si possono cercare offerte o generare domanda, si possono esplorare altri membri di crew o anche società di produzione e post-produzione. Tutto questo era disponibile e vero anche prima che nascesse un ufficio italiano. Quello che cambia adesso è che, in maniera non diversa da quel che abbiamo visto accadere nel settore delle piattaforme di streaming, il fatto di aprire un ufficio italiano e quindi di avere referenti madrelingua che conoscono l’industria e i funzionamenti del mercato italiano, crea nuove relazioni. Vuol dire parlare direttamente con le produzioni maggiori, con le scuole, le associazioni di categoria ma anche enti e soprattutto Film Commission, che spesso sono il primo contatto per molte produzioni.
La possibilità che una piattaforma del genere abbia un successo (cosa per niente scontata ma che se accadesse non stupirebbe nessuno) è forse uno dei primi atti concreti di mutamento professionale vero del lavoro sul set in Italia. Uno che potrebbe impostare su basi diverse il lavoro della maggior parte delle persone che sono presenti in un set.