Cosa ci stanno dicendo con la prima immagine di The Last Of Us?
La diffusione della prima immagine di The Last Of Us sembra non dire nulla, ma in realtà manda un messaggio chiarissimo e solo ad un tipo di pubblico
La diffusione online della prima immagine di una serie o di un film non serve a niente. Specie se si tratta di grandi produzioni. Non è un poster (che fa un riassunto del mood) non è un teaser (che almeno ha delle scene) e non mostra necessariamente nemmeno dei personaggi per bene. Nessuno che non sappia cosa sia la serie in questione è interessato ad una prima immagine.
Quindi se c’è una sola cosa a cui serve è a mandare un messaggio a chi quel film già lo attende. È un modo di tenere viva l’attenzione, di ricordare l’esistenza del progetto e di indirizzare le aspettative.
E il messaggio che lancia la prima immagine di The Last Of Us è: “Tranquilli”.
Non è certo il primo adattamento da un videogioco che vediamo, anche considerando solo le serie tv, eppure anche contando i film è una delle primissime volte in cui viene utilizzata come prima immagine una che è indistinguibile da un qualsiasi fotogramma del gioco stesso. Non vediamo gli attori in volto, quindi non possiamo notare che non sono effettivamente identici ai personaggi, ma li vediamo di spalle con abiti perfetti e quindi uguali, vediamo lo scenario che è esattamente quello del gioco e vediamo in lontananza qualcosa, il relitto di un aereo caduto.
Di nuovo, chi non sa di cosa parliamo non capisce nulla da questa immagine e non è assolutamente attirato, perché non c’è niente. Non c’è sentimento, non c’è azione, non c’è tensione e non c’è nemmeno mistero, solo due persone che guardano un aereo caduto in un paesaggio rigoglioso.
Chi invece ha giocato a The Last Of Us e attende la serie (le cui riprese sono iniziate da qualche settimana, quindi stiamo tutti seduti molto comodi) capisce che l’intenzione è di non prendersi libertà. C’è un aereo distrutto e sappiamo tutti come mai sia caduto, immaginiamo la causa della perdita di controllo, ci sono colline e prati da fase iniziale del gioco (che si svolge lungo 4 stagioni) e c’è quel clima eccezionale di paradossale calma che caratterizza il gameplay quando non c’è furia.
La narrazione di The Last Of Us (videogame) è tutta caratterizzata da un’alternanza brutale di crisi e relax, non è un gioco le cui corde sono sempre tese, anzi, ha degli stacchi netti tra i grandi rischi e il momento in cui questi sono finiti, che trova proprio nei paesaggi e nelle 4 stagioni una specie di terreno fertile per la crescita di una relazione.
HBO sta promettendo anche questo.
Esistono trailer così vaghi, generici e tagliati per sembrare film o serie già viste che non lasciano capire niente di come sarà il prodotto completo, invece stavolta con una sola immagine hanno fatto una promessa chiara, hanno lanciato un messaggio evidente: “Tranquilli. Abbiamo capito cos’è che ha decretato il successo di quella storia e ci stiamo lavorando sopra”.
Questo non basterà ovviamente, nessuno vuole la replica di The Last Of Us in tv e a puntate, perché l’originale ci basta a tutti. Quello che è lecito attendersi e pretendere è qualcosa che sia in grado di ingrandire e prolungare quelle idee, di prendere la costruzione di quella relazione che funzionava così bene e aggiungerci idee e personalità (valevoli) di altri autori. E fino a questo punto, con questa immagine, il primo mattone l’hanno posato bene.