Coronavirus: anche Enter the Fat Dragon uscirà direttamente in streaming in Cina, cinema ancora chiusi

I cinema cinesi potrebbero rimanere chiusi per tutto febbraio a causa dell'epidemia di Coronavirus: anche Enter the Fat Dragon uscirà in streaming

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


Condividi

La chiusura delle sale cinematografiche in Cina a causa dei timori per l'epidemia di Coronavirus potrebbe durate molto più del previsto, addirittura settimane: è quello che si evince dalla decisione di Bona Film Group di cancellare l'uscita di Enter the Fat Dragon e prevedere il lancio in esclusiva streaming. La commedia con Donnie Yen doveva arrivare nei cinema cinesi il 16 febbraio, mentre in realtà verrà lanciata in streaming domani su Tencent Video e iQiyi.

Scritto e diretto da Wong Jing, il remake del classico di arti marziali del 1978 (Fei Lung gwoh gong) segue le vicende di un talentuoso esperto di arti marziali (Yen) il quale acquista moltissimo peso dopo una delusione amorosa: questo non gli impedirà di continuare a combattere il crimine. La decisione di far uscire il film in streaming segue il successo del lancio gratuito di Lost in Russia e rappresenta un altro duro colpo nei confronti degli esercenti, in un industria in forte espansione ma ancora fragile: la crisi del Coronavirus ha costretto i distributori a fermare l'uscita di sette grandi pellicole previste per la festività del Capodanno Cinese (il periodo più ricco dell'anno al box-office). Quasi tutte le oltre 70.000 sale cinematografiche sparse in tutto il territorio cinese sono tuttora chiuse.

Secondo le stime di alcuni analisti, sarebbe già stato perso oltre un miliardo di dollari in mancati incassi cinematografici. A questo punto sembra probabile che le sale cinematografiche rimarranno chiuse per tutto il mese di febbraio, impedendo peraltro l'uscita di film americani nominati all'Oscar come Jojo Rabbit (12 febbraio) e Piccole Donne (14 febbraio).

La decisione di Bona probabilmente alimenterà le proteste degli esercenti che hanno già iniziato a farsi sentire inviando una lettera di fuoco alla China Film Administration.

Continua a leggere su BadTaste