Come un'agenzia di stampa vuole suicidarsi...

L'Associated Press, storica agenzia di stampa, sta tentando di bloccare l'utilizzo delle sue news da parte di siti e blog non autorizzati, cercando invece di farsi pagare tutto. Un tentativo francamente risibile...

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Fonte: Badtaste.it

Ogni tanto, di fronte a certi manager e certe decisioni, ci si chiede quale sia stato il miracolo che ha permesso loro di fare carriera. Nel caso di Tom Curley, CEO della Associated Press, storica agenzia di stampa, evidentemente deve aver lavorato bene con i vecchi media, ma chiaramente ha qualche difficoltà a capire la realtà del 2009. Non si comprenderebbe altrimenti una scelta come quella fatta recentemente.

La AP ha infatti deciso di farsi pagare tutti i suoi contenuti, anche i titoli delle notizie. O, per meglio dire, ha deciso di tentare questa strada assurda, incurante del senso della realtà.L'idea è teoricamente semplice: mettere una sorta di protezione digitale (come i famigerati DRM, il Digital Restrictions Management) a tutti i contenuti della AP e così consentirne l'utilizzo soltanto agli abbonati, impedendo agli altri di fare lo stesso.

Se può tecnicamente funzionare bloccare i cd e i dvd impedendo le copie (anche se far arrabbiare le persone che li hanno acquistati e spingerli a cercare versioni piratate non è proprio un business plan geniale), non si capisce come si possa farlo con del testo, facilmente copiabile da chiunque. Inoltre, come questo possa aumentare il valore delle notizie dell'AP rimane un mistero, visto che renderà più difficile segnalare il loro lavoro (e quindi, il marchio risulterà sempre meno importante).

Ma cosa ha detto Tom Curley a proposito?

"Se qualcuno è riuscito a creare un business multimiliardario dalle parole chiave, noi pensiamo di poter creare un business da centinaia di milioni di dollari dai titoli e lo faremo".

Come giustamente segnala Techdirt, c'è una bella differenza tra un business che crea valore per le persone che pagano (gli inserzionisti) e un altro che invece non fa nulla del genere. Soprattutto se poi la Ap si lamenta anche dei siti che riprendono i feed RSS, il che fa il paio con i piagnistei contro Google che riprende gratis i contenuti. Entrambe le cose dipendono ovviamente da scelte dell'AP, che possono variare nel giro di cinque minuti. Basta volerlo e niente più Google News né RSS. E magari niente più pubblico. Un obiettivo decisamente alla portata di Curley...

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti qui sotto!

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