Cloud Atlas: novità sui personaggi di Halle Berry

Halle Berry commenta due dei suoi personaggi nel film dei fratelli Wachowski; intanto accolti con entusiasmo al AFM i primi sei minuti tratti dal film...

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Nonostante spesso il termine "ambizioso" venga accostato a varie produzioni, raramente questo aggettivo si è sposato così perfettamente con una trasposizione come nel caso dell'adattamento del romanzo Cloud Atlas (L'atlante delle nuvole) dei fratelli Wachowski e Tom Twyker. Attualmente in fase di riprese, il film, basato sull'opera di David Mitchell, racconterà una vera e propria odissea storica che si concluderà con il risveglio dell'umanità all'indomani dell'apocalisse: un mosaico di storie lontanissime tra loro per spazio e tempo, ma legate da un nutrito cast di attori di primo piano, chiamati a interpretare vari ruoli nella narrazione.

Tra questi spicca oggi il nome del premio Oscar Halle Berry la quale, attraverso alcune dichiarazioni rilasciate al New York Times, ha meglio definito due dei personaggi che porterà sul grande schermo. Si tratta di una donna ebrea degli anni '30 (possiamo immaginare le difficoltà a cui andrà incontro il personaggio) e di una vecchia donna di una tribù. L'attrice ha inoltre aggiunto che attualmente risulta difficile riconoscere i vari attori sul set a causa del grande impiego di trucco: "Alcuni giorni fa dentro una roulotte, stavo avendo una conversazione con qualcuno – e dopo cinque minuti ho scoperto che si trattava di Hugh Grant".

Oltre agli attori citati, nel cast del film vedremo Tom Hanks, Susan Sarandon, Hugo Weaving, Jim Broadbent, Jim Sturgess, James D'Arcy e Ben Whishaw. Come detto le riprese sono già in corso, con i fratelli Wachowski e Twyker a dirigere simultaneamente due unità di regia, risparmiando in questo modo sui costi di produzione e sfruttando l'intero gruppo di attori, impegnato al momento su entrambi i set ("La più grande sfida per me come attrice è avere due diverse unità di regia, con due troupe tra le quali muoversi da un giorno all'altro", ha commentato Halle Berry).

Con un budget di 150 milioni di dollari, il film, distribuito negli Stati Uniti dalla Warner Bros., vede ad oggi tra i suoi maggiori investitori rappresentanti del mercato orientale (Cina, Corea e Singapore), nei quali si ritiene che il progetto, forte dei temi di reincarnazione di cui si fa portavoce, potrebbe avere un buon successo. Questa l'opinione dei registi che hanno provveduto a trascrivere nelle lingue orientali la sceneggiatura per venderla in questi luoghi, evidentemente ottenendo un buon riscontro. Materiale del film per sei minuti è stato inoltre presentato di recente al American Film Market, nel quale un distributore britannico, Victor Loewy, lo ha definito come qualcosa di "fantasmagorico" e "diverso da qualunque altra cosa vista negli ultimi 40 anni".

Ecco la trama del libro, come riportata sulla quarta di copertina dell'edizione italiana pubblicata da Sperling & Kupfer/Frassinelli con il titolo L'atlante delle nuvole:

"Il diario di un notaio americano di metà Ottocento, giunto sull'isola di Chatham, nel Pacifico, per assistere ai devastanti effetti del colonialismo. L'epistolario di un giovane musicista nel Belgio tra le due guerre mondiali che, talentuoso ma senza un soldo, mette in atto un diabolico piano per intrufolarsi nella magione di un celebre compositore e carpire non solo le sue intuizioni musicali ma anche le grazie della moglie e della figlia. L'odissea di un'intrepida giornalista che si trova in mano la scottante denuncia di uno scienziato contrario a un catastrofico progetto nucleare e quindi ucciso su commissione dalla propria azienda. Le vicissitudini rocambolesche di un editore inglese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta. Il testamento di un clone schiavizzato in una sorta di McDonald's della Corea futuristica. L'alba del nuovo mondo all'indomani dell'apocalisse... Sei diverse storie, collocate in tempi e spazi diversi, che allacciano tra loro una stupefacente rete di rimandi, echi, collegamenti. Ciascuna narrazione s'interrompe, a effetto, per poi ricominciare e ricongiungersi in un'architettura narrativa sontuosa. Attingendo a linguaggi e a generi letterari differenti, Mitchell sorprende ancora una volta il lettore, spingendolo a riflettere, in un ardito gioco, sul fluire incessante, mutevole e ciclico della vita, impossibile da fissare, come il corso infinito delle nuvole.

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