Cloud Atlas, per Hugo Weaving è un film sulla rinascita e la trasformazione

Hugo Weaving rivela all'Hollywood Reporter le sue impressioni sull'attesa, e misteriosissima, nuova pellicola dei fratelli Wachowski... 

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Anche se nessuno dei due fratelli ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in materia, Cloud Atlas sarà il primo film in cui Larry Wachowski verrà ufficialmente accreditata come Lana dopo l'operazione di cambio del sesso avvenuta nel 2009. Un accadimento di certo di non poco conto che, probabilmente, potrebbe trovare qualche riflesso nell'economia di questa misteriosa pellicola.

Hugo Weaving, che nel lungometraggio interpreta più ruoli, conferma, in un'intervista rilasciata all'Hollywood Reporter, che i temi della rinascita e della trasformazione giocano effettivamente un ruolo di primo piano, quantomeno per la regista.

Non posso parlare direttamente per Lana, ma questi sono temi che l'hanno sempre interessata, ovviamente a un livello molto intimo, profondo. E' stata un'esperienza in un certo senso minacciosa lavorare con un cast del genere, a volte in una sola settimana ti trovavi ad avere a che fare con tre o quattro personaggi differenti. Ci siamo imbarcati in un'avventura vagamente pericolosa perché, a essere onesti, non sai mai dove può andare a parare, nonostante tutta la meravigliosa preparazione fatta. Ma si, è stato tutto incredibilmente emozionante.

Sempre durante l'intervista rilasciata per la sua ultima fatica, Last Ride, l'attore ha parlato anche a riguardo dei toni del film e dei sei personaggi che interpreta:

Quello che ti affascina di questo adattamento del libro è la sensazione palpabile di queste anime che rinascono, specie una, e proprio per questo (i registi, ndr.) hanno pensato "Perché non facciamo fare dei ruoli multipli agli attori?". E' diventata una delle idee fondanti dell'intero progetto. Il film è una sorta di mosaico, tutte e sei le vicende sono raccontate contemporaneamente, quindi all'inizio delle riprese dovevi saltare da un personaggio a un altro. Ma via via che ti avvicinavi alla fine delle riprese, riuscivi a vedere in maniera più chiara i collegamenti fra i personaggi (...) I sei personaggi che interpreto hanno una progressione simile, per cui mano a mano che il film proseguiva, avevo l'impressione di recitare un solo character piuttosto che sei. All'inizio sembrano tutti più separati, ma poi ti accorgi che sono solo facce differenti di un'unica entità.

 

Basato sull’omonimo romanzo di David Mitchell, Cloud Atlas vede protagonisti Tom Hanks e Halle Berry, oltre a Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, Doona Bae, Ben Whishaw, James D'Arcy, Keith David e David Gyasi. Nel cast anche Hugh Grant e Susan Sarandon, e le attrici cinesi Zhou Xun e Zhu.

Ecco la trama del libro, come riportata sulla quarta di copertina dell'edizione italiana pubblicata da Sperling & Kupfer/Frassinelli con il titolo L'atlante delle nuvole:

"Il diario di un notaio americano di metà Ottocento, giunto sull'isola di Chatham, nel Pacifico, per assistere ai devastanti effetti del colonialismo. L'epistolario di un giovane musicista nel Belgio tra le due guerre mondiali che, talentuoso ma senza un soldo, mette in atto un diabolico piano per intrufolarsi nella magione di un celebre compositore e carpire non solo le sue intuizioni musicali ma anche le grazie della moglie e della figlia. L'odissea di un'intrepida giornalista che si trova in mano la scottante denuncia di uno scienziato contrario a un catastrofico progetto nucleare e quindi ucciso su commissione dalla propria azienda. Le vicissitudini rocambolesche di un editore inglese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta. Il testamento di un clone schiavizzato in una sorta di McDonald's della Corea futuristica. L'alba del nuovo mondo all'indomani dell'apocalisse... Sei diverse storie, collocate in tempi e spazi diversi, che allacciano tra loro una stupefacente rete di rimandi, echi, collegamenti. Ciascuna narrazione s'interrompe, a effetto, per poi ricominciare e ricongiungersi in un'architettura narrativa sontuosa. Attingendo a linguaggi e a generi letterari differenti, Mitchell sorprende ancora una volta il lettore, spingendolo a riflettere, in un ardito gioco, sul fluire incessante, mutevole e ciclico della vita, impossibile da fissare, come il corso infinito delle nuvole.

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