Ci ha lasciato Paolo Piffarerio, storica matita di Alan Ford

All'età di 91 anni questa notte si è spento Paolo Piffarerio, noto al grande pubblico soprattutto per essere stato uno dei disegnatori storici di Alan Ford

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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All'età di 91 anni, questa notte, si è spento Paolo Piffarerio, noto al grande pubblico soprattutto per essere stato uno dei disegnatori storici di Alan Ford. Ma l'artista milanese va collocato tra i pionieri del cinema di animazione, per la sua collaborazione con Carosello e la casa di produzione Gamma Film, fin dalla sua fondazione nel 1953 da parte dell'amico Gino Gavioli e di suo fratello Roberto Gavioli.

Per il mondo delle nuove parlanti, dopo l'abbandono di Magnus, diventa la matita ufficiale di Alan Ford dal numero 76 (ottobre 1975) fino al 176 (febbraio 1984), consolidando un profondo rapporto di stima e di affetto che lo lega a Max Bunker (al secolo Luciano Secchi) dalla nascita dell'Editoriale Corno nel 1961, per il quale insieme a Bunker crea i personaggi di Maschera Nera, Atomik, El Gringo e Milord.

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Non dimentichiamo, sempre su testi di Secchi, il fumetto storico Fouché sulla Rivoluzione Francese, pubblicato a puntate nel 1973 sulle pagine di Eureka e poi raccolto in un unico volume dalla Corno. Prestigioso è il sodalizio con Enzo Biagi per La storia d'Italia a fumetti e con Il Giornalino, per il quale firma alcuni adattamenti di famose opere letterarie come I Promessi Sposi, uscita a episodi nel 1985 su sceneggiatura di Claudio Nizzi.

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[...] Paolo, che avrebbe festeggiato ad agosto il compleanno, soleva scherzare sul fatto che fosse coetaneo anche se più anziano di qualche mese della nostra testata e questo lo inorgogliva.

Lo ricordiamo con affetto per le belle emozioni che ci ha regalato, per il carattere affabile e per lo spirito sempre positivo che ha guidato il suo lavoro e la sua vita.

- Stefano Gorla, direttore de Il Giornalino

Fonte: Luca Boschi

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