Chrono Star Wars #30: Dark Forces
Tre volumi riccamente illustrati da Dave Dorman per riproporre un classico dei videogames, Kyle Katarn contro il Jedi Oscuro Jerec in Star Wars: Dark Forces
Soldier for the Empire, Rebel Agent, Jedi Knight
Data di pubblicazione: 1997-1998
Disegnatore: Dave Dorman, Ezra Tucker, Dean Williams
Colori: Dave Dorman
Copertine: Dave Dorman
[caption id="attachment_70239" align="alignright" width="196"] Dark Forces - Soldier for the Empire[/caption]
È assai probabile che i nomi Dark Forces e Jedi Knight attivino un campanello più nei videogiocatori di vecchia data che non nei lettori di fumetti. E forse è giusto così: dopotutto i primi due videogames targati Lucasarts che proposero la versione starwarsiana dei celebri “sparatutto” in prima persona, sulla falsariga di titoli come Doom e Unreal Tournament, fecero a modo loro la storia dei games, e contribuirono non poco a lanciare nel firmamento starwarsiano i nomi di Kyle Katarn, Jan Ors e della loro nemesi, il Jedi Oscuro Jerec.
Un riconoscimento della celebrità che quei titoli raggiunsero sta proprio nel fatto che la Dark Horse decise, in quello che fu il primo caso nella storia del franchise stellare, di riproporre in veste editoriale quella che era l’avventura già narrata nel videogioco. Oltre a porgere omaggio al notevole lavoro visionario del settore videoludico Lucasarts e all’intento di fare leva sul folto pubblico dei videogiocatori, la casa editrice dell’Oregon si proponeva, come spesso aveva già fatto e avrebbe continuato a fare, di “ricucire” pazientamente gli eventi della sempre più affollata continuity stellare, introducendo ufficialmente nel canone di allora gli eventi del videogame che, per la mutevole natura stessa del gioco (che consentiva al protagonista di scegliere tra il lato chiaro e il lato oscuro della Forza) non avrebbero potuto essere inseriti nella cronologia stellare così com’erano.
[caption id="attachment_70240" align="alignleft" width="197"] Dark Forces - Rebel Agent[/caption]
Il risultato finale è piuttosto anomalo rispetto alle tipiche produzioni della Dark Horse, al punto che tecnicamente non è possibile considerarlo nemmeno come un fumetto vero e proprio: altro non si tratta infatti che di tre romanzi, narrati dallo scrittore William C. Dietz, ma abbondantemente illustrati con una ricca serie di tavole dipinte a piena pagina da tre dei migliori artisti della scuderia Dark Horse, Ezra Tucker, Dean Williams e l’artista per eccellenza di casa Dark Horse, quel Dave Dorman che aveva curato e avrebbe continuato a curare le copertine di tutte le produzioni a fumetti più importanti di Star Wars. Nonostante questa curiosa “invasione di campo” (forse un tentativo di tenere sul chi vive il dipartimento “novels” di Star Wars, quello della Bantam, dato che tra le due case editrici i rapporti non erano serenissimi), vuoi per l’appartenenza alla casa editrice, vuoi per gli stretti richiami di continuity alle altre produzioni fumettistiche, la trilogia di Dark Forces è universalmente considerata parte integrante del corpus fumettistico, e come tale è inclusa da tutti tra le produzioni a fumetti Dark Horse, tradizione che optiamo per rispettare anche nel nostro Chrono Star Wars.
I tre volumi che compongono la trilogia seguono la falsariga delle avventure narrate nei videogames, ma in realtà se ne distaccano in più punti. Il primo, Soldier for the Empire, narra gli anni di Kyle Katarn come cadetto d’accademia Imperiale prima e come mercenario poi, lavorando sul background già accennato nei videogames e approfondendolo, per porre le basi di quella che sarà poi la saga di Jedi Knight vera e propria: la progressiva disillusione nei confronti dell’Impero, il rapporto tormentato con la famiglia e il legame del padre, simpatizzante Ribelle, con il profugo Jedi Rahn e l’incontro con la bella Jan Ors. Il volume si conclude con la partecipazione di Kyle Katarn alla missione di Danuta, l’incursione che consentirà ai Ribelli di trafugare i piani della Morte Nera e che darà il via all’Episodio IV che tutti conosciamo (per inciso, trama che nel nuovo canone sarà riscritta nientemeno che da un apposito film, il Rogue One attualmente in lavorazione... Sarà interessante vedere se la Lucasfilm concederà almeno una strizzata d’occhio al suo corrispondente nel vecchio canone!). Di conseguenza, il primo volume è anche quello che offre più materiale originale e inedito a livello di trama e di tempi, esplorando vicende nuove o soltanto accennate nella fonte originale dei videogames.
[caption id="attachment_70238" align="alignright" width="206"] Dark Forces - Jedi Knight[/caption]
Curiosamente, però, il secondo volume, Rebel Agent, decide di glissare quasi completamente sulla prima avventura videoludica ufficiale di Katarn, quel Dark Forces che vedeva il mercenario scontrarsi con i Darktroopers del progetto segreto del Generale Mohc. È indubbiamente vero che le vicende di Jedi Knight sono più appassionanti e tematicamente più coesive per la storia di Kyle Katarn; è anche vero però che uno spazio talmente ampio come quello di tre romanzi consentiva di trattare con la massima agevolezza la vicenda dei Darktroopers, quindi questa scelta ci fa quanto meno sospettare che la Lucasfilm volesse escludere quella vicenda dalla continuity ufficiale. Il secondo e il terzo volume sono entrambi dedicati alle avventure di Jedi Knight, e va indubbiamente riconosciuto che vedere rinarrare la classica storia della ricerca della Valle dei Jedi in competizione con le forze del Jedi Oscuro Jerec in versione romanzata scalda il cuore sia dei giocatori della versione videoludica che dei lettori della prima ora, in quanto la storia è tanto archetipale e semplice quanto efficace: come la pellicola originale, fonde alcuni degli stilemi pulp più collaudati (l’intera corsa contro il tempo in competizione con gli Imperiali per trovare la valle mistica e il potere in esso racchiusa sono forse l’incrocio più riuscito tra Star Wars e Indiana Jones, e i sette Jedi Oscuri che fungono da nemici principali dei vari livelli hanno il sapore delle storie d’avventura giapponesi, dove ogni “samurai” progressivamente più potente ha un suo carattere, un suo stile e una sua storia sufficienti a delinearli in modo efficace).
E se lavorando su una trama già nota è inevitabile che il mordente e i colpi di scena lascino inevitabilmente un po’ a desiderare, Dietz fa un buon lavoro nell’approfondire e sviscerare caratteri, motivazioni e pensieri dei personaggi che in versione videoludica comparivano sullo schermo solo fugacemente, soprattutto nel caso dei personaggi di cui non era possibile vivere le avventure in prima persona, come gli antagonisti al servizio di Jerec o il subdolo droide informatore 8T88, tratteggiato in questa sede in maniera arguta e impagabile. Si arriva in fondo alla lettura con la consapevolezza di non trovarsi davanti a un capolavoro di originalità, ma con in bocca il buon sapore di essersi goduti un’avventura appassionante, movimentata e divertente, che spesso è la formula che funziona meglio in Star Wars.
Equilibrio della Forza
Lato Chiaro
Approfondimenti dei personaggi, dei luoghi e degli eventi della serie di videogames. Per gli appassionati dei giochi è una festa, ma anche i lettori originali si trovano di fronte a una solida storia ben costruita, sviluppata e conclusa. Kyle Katarn si conferma a tutti gli effetti un buon Indiana Jones in versione stellare. E naturalmente, le illustrazioni bastano da sole a giustificare l’acquisto dei volumi, specialmente nel caso del terzo volume firmato da Dorman.
Lato Oscuro
Le vicende della Valle dei Jedi sono note alla stragrande maggioranza degli appassionati di Star Wars, quindi è necessario concentrarsi sul “come” piuttosto che sul “cosa” accadrà, e il fatto di muoversi su binari già noti smorza inevitabilmente parte della suspense. E il “buco” dell’intera vicenda dei Darktroopers è qualcosa che forse gli appassionati del gioco speravano di vedere trattato in maggior dettaglio.
Giudizio finale
Un esperimento riuscito che regala una lettura solida, forse priva di eccessive ambizioni, ma divertente e scorrevole. Una trama classica che deve necessariamente fare più leva sul fattore affettivo e di immedesimazione dei lettori che non sui colpi di scena e sull’imprevedibilità, ma che lascia comunque soddisfatti. E, vale la pena sottolinearlo un’ultima volta, splendidamente illustrato.
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Si ringrazia lo Star Wars Club Perugia per la collaborazione