Chrono Star Wars #2: Tales of the Jedi

Nel 1993 la Dark Horse solleva per la prima volta il velo sul passato di di Star Wars con le battaglie leggendarie tra Jedi e Sith in Tales of the Jedi

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TALES OF THE JEDI

– Ulic Qel-Droma and the Beast Wars of Onderon

– The Saga of Nomi Sunrider

– The Freedon Nadd Uprising

Miniserie di 5 numeri mensili + miniserie da 2 numeri aggiuntiva

Data di pubblicazione: 1993-1994

Autore: Tom Veitch

Disegnatori: Chris Gossett, Janine Johnston, David Roach, Tony Atkins, Denis Rodier

Copertine: Dave Dormantotj4

Con le porte spalancate dal successo di Dark Empire, il sodalizio Star Wars-Dark Horse è ormai cementato e un territorio sterminato da esplorare si presenta alla casa editrice dell’Oregon. Tra tutte le possibilità e le piste da seguire, Veitch e la Dark Horse seguono la più audace e la più originale (e, teoricamente, anche la più rischiosa), una scelta che pagherà moltissimo nei tempi lunghi: non ci si tuffa immediatamente nel seguito di Dark Empire e non si rimane nemmeno nel presente. Appigliandosi al recupero dell’holocron avvenuto in DE, una sorta di antico archivio interattivo della storia dei Jedi, la scelta è appunto quella di iniziare ad esplorare il passato remoto della galassia: un cambio d’epoca, con un salto di 4000 anni nel passato, con storie, personaggi e ambientazioni necessariamente ex novo.

Oggi, dopo due decenni e molte incursioni nel passato di Star Wars, la cosa può apparire marginale, ma tutto ciò che segue, dalla saga di Darth Bane al videogioco Knights of the Old Republic, nasce da questa scelta. L’effetto all’epoca è a dir poco abbacinante: è la prima volta che si tenta di dare un passato all’universo di Star Wars e il fascino di aprire una finestra su un tema completamente inesplorato fa da solo la fortuna di questa nuova serie.

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Alcune coordinate essenziali: la miniserie Tales of the Jedi è composta da cinque numeri; ai testi confermato il Tom Veitch di Dark Empire che con questo nuovo progetto continuava a dimostrare di avere ben presente un quadro globale in cui sviluppare le linee dell’expanded universe; alle matite esordisce Chriss Gossett, il cui tratto fiabesco e arcaico ben si adatta all’atmosfera leggendaria che si vuole impartire alla serie e che abbellisce le tavole di numerose trovate tecnologiche “antiche” che arricchiscono di molto la storia. Gossett però lavora lentamente e non ce la farà a sostenere i ritmi imposti dalla miniserie, per cui verranno chiamati a coadiuvarlo altri due disegnatori, Janine Johnston e David Roach, e questa discontinuità grafica finirà per minare parzialmente la continuità estetica della serie. L’intera serie sarà raccolta e “catalogata” in versione trade paperback con il sottotitolo Knights of the Old Republic, dicitura che poi verrà ripresa e riproposta in tutta una serie di prodotti aggiuntivi, inclusi gli omonimi fortunati videogames ambientati in quest’epoca. Ad esso viene anche accorpato l’epilogo The Freedon Nadd Uprising, naturale conclusione della vicenda, ma che all’epoca fu pubblicato in due numeri come miniserie separata; ancora due disegnatori diversi vengono chiamati in causa per narrare questo tratto finale della storia, Tony Atkins e Denis Rodier, accentuando ulteriormente la discontinuità grafica della storia, che specialmente nella fase finale inizia un po’ a pesare.

I cinque numeri del Tales of the Jedi originale narrano due storie in parallelo, quelle di due giovani Jedi le cui gesta segneranno l’epoca in cui vivono: Ulic Qel-Droma e Nomi Sunrider. Se la prima storia ha veramente il sapore della fiaba e della leggenda, con tanto di compagnia di tre giovani eroi, anziano maestro, città fantasy assediata da creature mostruose e principessa rapita da salvare, la seconda si concentra su atmosfere più intimistiche e riflessive introducendo la figura di Nomi, “jedi suo malgrado” e della necessità di spingersi oltre le apparenze.

freedon naddI due protagonisti si incontrano nel succitato sequel, The Freedon Nadd Uprising, che ha il compito di riallacciare i vari fili narrativi che fino ad allora sono proceduti in parallelo e di porre le basi per il futuro capitolo, dato che anche Tales of the Jedi, come tutto in Star Wars, è strutturato in trilogia.

A giochi fatti, l’esperimento di Tales of the Jedi può considerarsi molto ben riuscito: il filone che esso inaugura sarà portato avanti con molte iniziative negli anni a venire e, complice la massima libertà di azione in termini di trame e personaggi e un’ambientazione completamente nuova da gestire consente di narrare storie di ampio respiro in cui è lecito aspettarsi che possa succedere di tutto, morte dei personaggi principali compresa. I fan più puristi avranno qualche difficoltà ad accettare la rilevanza di questo filone nelle vicende del “presente” e nella lotta tra Ribellione e Impero, ma già questo capitolo racchiude qualche seme narrativo che germoglierà e sarà colto proprio nel periodo tradizionale della saga.

Equilibrio della Forza

Lato Chiaro:

- Ambientazione nuova e atmosfere affascinanti, e la prima esplorazione in assoluto dell’ordine Jedi a piena potenza mai visto in Star Wars

- Libertà d’azione a livello narrativo nel creare trame di ampio respiro, mettere a rischio i personaggi principali e descrivere eventi su larga scala

- Inaugurazione di un filone che si dimostrerà longevo e di successo negli anni a venire.

Lato Oscuro:

- Discontinuità grafica nel coinvolgimento dei disegnatori che spiazza e confonde.

- Per alcuni lettori, distacco eccessivo dai personaggi, vicende e temi dello Star Wars classico.

Giudizio finale: serie molto valida a livello di trame e testi e un caposaldo nella costruzione di un universo più vasto, variegato e credibile. Qualche ingenuità e una resa altalenante dal punto di vista grafico, che comunque non compromette il piacere della lettura.

Chrono Star Wars #1: Dark Empire

Si ringrazia il gruppo Facebook Star Wars Club Perugia per la collaborazione

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