Chrono Peanuts #7: Un bambino di nome Charlie Brown
Charlie Brown vince una gara di spelling nella sua scuola, ma non è pronto ad affrontare la competizione nazionale a New York...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Il film inizia presentando la situazione miserabile di Charlie Brown: la sua squadra di baseball non vince mai una partita, il suo cane è convinto di essere un asso della Prima Guerra Mondiale e anche Lucy col suo chiosco psichiatrico ribadisce all'amico i suoi numerosi e ripetuti sbagli.
Linus per augurare buona fortuna a Charlie Brown decide di prestargli, con un gesto molto generoso seppur riluttante, la sua preziosa coperta azzurra; trascorso soltanto poco tempo sarà però assalito da una spassosa crisi di astinenza e partirà assieme a Snoopy alla volta della Grande Mela per recuperarla. Charlie Brown non ricorda dove ha lasciato la coperta azzurra di Linus, così i tre la cercano in giro per tutta la città; quando rientrano in hotel, persa ormai ogni speranza, si rendono conto che l'agognato oggetto è stato sfruttato da Charlie Brown come straccio per pulirsi le scarpe.
Charlie Brown è disperato e dopo essere tornato a casa non vorrebbe più uscire di casa, per non dover incontrare nessuno; Lucy però gli fa notare che nonostante sia stato sconfitto non c'è stata la fine del mondo, ed effettivamente questo ragionamento risveglia Charlie Brown, che torna a scuola dove si ritrova vittima degli scherzi e delle offese di tutti i suoi compagni.
Un Bambino di Nome Charlie Brown ebbe un incredibile successo di pubblico, interrompendo dopo più di 30 anni il monopolio al box-office del cinema d'animazione detenuto dalla Disney. Oltre agli abituali standard jazz presenti anche negli special televisivi, il compositore Vince Guaraldi per l'occasione creò diverse canzoni inserite nella storia, tra prese in giro e adulazioni di Charlie Brown, fino al brano-tormentone con il quale il protagonista impara lo spelling.
Sono presenti anche alcune sequenze visivamente sperimentali, con immagini che si sovrappongono ed effetti psichedelici che ricordano la pop-art di Andy Warhol; si tratta di momenti che sembrano voler emulare i momenti più surreali di Fantasia, interessanti nella forma anche se inserite in modo poco organico all'interno della vicenda.
Il film ha anche segnato l'ultima performance di Peter Robbins nei panni di Charlie Brown, primo interprete che ha prestato la voce fin dalla sua prima apparizione animata.