Chiedi chi erano gli eroi: i fumetti contro la mafia in allegato a Il fatto quotidiano

Il fatto quotidiano ha annunciato la collana di allegati a fumetti Chiedi chi erano gli eroi. Il titolo è ispirato alla canzone degli Stadio Chiedi chi erano i Beatles, adattandola in onore degli uomini e le donne che nella Storia italiana si sono impegnati in nome della legalità.

Oggi la "ragazzina bellina col suo sguardo garbato, gli occhiali e con la vocina" potrebbe non conoscere questi grandi nomi della cronaca di quarant'anni fa. In virtù di questo, l'iniziativa è volta a celebrarli alimentando la memoria storica e proponendo alcuni titoli selezionati dal catalogo delle case editrici Round Robin e BeccoGiallo.

Martedì scorso è uscito il primo appuntamento, Giovanni Falcone, scritto e disegnato da Giacomo Bendotti, accompagnato da una prefazione di Maria Falcone, la sorella maggiore del magistrato ucciso da Cosa nostra nella strage di Capaci.

Questi esempi di graphic journalism saranno arricchiti da una cronologia della vita del personaggio e articoli che contestualizzano il periodo in cui si sono svolti gli eventi narrati. Ogni uscita sarà disponibile a 9,20 Euro più il prezzo del quotidiano.

La collana sarà composta da dodici uscite, e finora sono stati rivelati i seguenti titoli:

1. Giovanni Falcone, di Giacomo Bendotti

2. Paolo Borsellino, di Giacomo Bendotti

3. Pippo Fava - Lo spirito di un giornale, di Luca Ferrara e Luigi Politano

4. Sulla cattiva strada - Seguendo Don Gallo, di Angelo Calvisi e Roberto "Lau" Lauciello

5. Don Peppe Diana - Per amore del mio popolo, di Raffaele Lupoli e Francesco Matteuzzi

6. Lea Garofalo - Una madre contro la 'ndrangheta, di Ilaria Ferramosca e Chiara Abastanotti

7. Giancarlo Siani ...e lui che mi sorride, di Alessandro Di Virgilio ed Emilio Lecce

8. Antonino Caponnetto - Non è finito tutto, di Luca Salici e Luca Ferrara

9. Libero Grassi - Cara mafia, io ti sfido, di Laura Biffi, Raffaele Lupoli e Riccardo Innocenti

10. Carlo Alberto Dalla Chiesa - Il generale di ferro, di Matteo Laudiano e Davide Bonfanti

Fonte: Il fatto quotidiano