Che fine ha fatto il sequel di Cowboys & Aliens? Parla lo sceneggiatore

Scott Mitchell Rosenberg, il creatore di Cowboys & Aliens parla del sequel mai realizzato e apre nuove speranze per il franchise

Condividi
Alzi la mano chi si ricorda di Cowboys & Aliens, il film del 2011 diretto da Jon Favreau. La tenga alzata chi ha mai desiderato un sequel. Ok qualche mano si è abbassata, ma molte sono rimaste alzate. La pellicola, tratta dal fumetto di Scott Mitchell Rosenberg, era infatti tutt’altro che un fallimento. Si poteva giovare infatti di un mix accattivante tra il genere del western e la fantascienza e di un cast che poteva benissimo essere sfruttato per più di un film. Eppure l’insuccesso commerciale stroncò da subito la possibilità di un continuo della storia. Non ebbe la possibilità di affinare alcune ingenuità e incertezze narrative in altri capitoli.

Il creatore di Cowboys & Aliens è tornato a parlare, a dieci anni di distanza, del sequel mai fatto. Uno dei problemi maggiori fu il budget, spiega Rosenberg: certamente, il pubblico non deve per forza sapere quanto si spende per un film, quello che importa è il loro gradimento, ma che i soldi furono un grande problema. Cowboys & Aliens ha però la fortuna di avere una fanbase piuttosto affezionata che continua a scrivere agli autori sperando in un sequel.

Le notizie non sono state molto confortanti fino a oggi. Le cose potrebbero cambiare presto!

Dice lo sceneggiatore:

Se produrre il film fosse costato sessanta milioni in meno sarebbe stato considerato un successo maggiore. Ha raccolto 175 milioni di dollari e se aggiungi le vendite dei DVD e dei diritti TV la cifra raddoppia. E va considerata secondo l’inflazione del 2011.

Rosenberg sostiene che l’incasso finale sia stato soddisfacente di per sé, ma a fronte di un budget così elevato non poteva giustificare l’impegno in un seguito. Fa notare anche che il gioco mobile ebbe un ottimo successo.

A ostacolare la strada verso Cowboys & Aliens 2 ci fu un'annosa questione “politica” tra case di produzione e rapporti di forza. Steven Spielberg e Ron Howard furono voci importanti per la creazione del primo film. Entrambi volevano che il film venisse prodotto dalla propria compagnia: la DreamWorks per Spielberg e la Imagine Entertainment per Howard.

La DreamWorks aveva però un accordo con la Paramount, mentre la Imagine con la Universal. I due studio si sono quindi uniti in una partnership. Apparentemente sembrava una mossa vantaggiosa, ma creò diverse frizioni.

Steven lavorava con la Paramount e la Universal (precedente casa di produzione con cui Spielberg aveva cercato di fare il film NdR) non era contenta. Allora la DreamWorks ha iniziato a litigare con la Paramount. Non ci sono buoni o cattivi in questa storia. È solo il modo in cui funzionano gli affari.

Il cast ha cercato generalmente di non prendere posizione nella disputa tra i due quando si trovarono finalmente sul set. È chiaro però che le tensioni produttive hanno poi avuto concrete conseguenze sulla lavorazione. Uno degli strappi più importanti fu l’annuncio, da parte della Universal, della data di uscita del film senza prima confrontarsi con la DreamWorks.

Le tensioni si sono poi messe in mezzo nel processo decisionale rispetto a Cowboys & Aliens 2. Rosenberg ha detto che “non sono riusciti definire come realizzarlo per via di tutti gli studio coinvolti. Era una matassa troppo complicata da sbrogliare”. 

C’è ancora speranza però per un sequel di Cowboys & Aliens dal momento che i diritti sono ritornati in mano a Rosenberg con la sua società Platinum Studios. Se mai vedrà la luce il film non dovrà essere basato su nulla di ciò che è venuto prima. Quindi non sarà un vero e proprio seguito. Per creare la storia, dice lo sceneggiatore, dovranno ritornare alla fonte originale o creare nuovo materiale. Sarà quindi o un adattamento dal fumetto o un reboot del film. Difficilmente un seguito.

Cosa dobbiamo aspettarci? Se mai accadrà, stiamo pianificando di avere cavalli volanti nel film, dice Rosenberg iniziando a stuzzicare i palati degli spettatori.

Fonte: Yahoo

Continua a leggere su BadTaste