Charlie Hebdo: il 2015 è no profit
Il periodico di satira più famoso al mondo, Charlie Hebdo, continua a far parlare di sé: i profitti del 2015 saranno reinvestiti nell'azienda
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
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[caption id="attachment_73386" align="alignright" width="300"] Laurent Sourisseau[/caption]
La proprietà vi rinuncerà. È questo quanto annunciato da Laurent Sourisseau, caporedattore del magazine francese, durante un conferenza tenutasi in Brasile:
Il 70% degli utili del 2015 saranno dunque impegnati per il miglioramento della compagnia stessa. La famiglia del direttore di allora, Stempiane Charbonnier, che perse la vita nell'attentato terroristico, ricevette il 40% delle quote che sono state poi rivendute per una cifra sconosciuta. Gerard Biard (vice caporedattore), Mr. Sourisseau e il direttore finanziario Eric Portheault, sono oggi gli unici proprietari di quello che è ormai a tutti gli effetti un marchio mondiale dell'editoria.
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Il periodico di satira più famoso al mondo, Charlie Hebdo, divenuto tale per la tragedia che tutti conosciamo, continua a far parlare di sé in questi giorni. Dopo la diatriba sulle vignette inerenti Maometto, ora l'argomento sono i profitti, lievitati in maniera esponenziale in quest'ultimo anno.
I guadagni degli ultimi 12 mesi verranno reinvestiti nell'azienda. [...] Vogliamo dare rassicurazioni ai lettori sull'uso dei profitti. Il 100% di questi quest'anno non sarà diviso tra gli azionisti.
Fonte: The Wall Street Journal