Charlie Adlard non vuole più disegnare zombi dopo la fine di The Walking Dead

Charlie Adlard ha dichiarato di non voler più disegnare zombi, ora che The Walking Dead è terminato, tanto da rifiutare delle proposte da Marvel e DC Comics

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Il mese scorso ha chiuso a sorpresa The Walking Dead, il celebre fumetto Image Comics/Skybound creato da Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard.

Quest'ultimo è salito a bordo del progetto a partire dal settimo numero, ma da allora li ha disegnati tutti, fino al 193°, speciali fuoriserie compresi. Dopo quindici anni trascorsi a disegnare non-morti a cadenza mensile, l'artista americano è ora ben intenzionato a dedicarsi ad altro.

A quanto pare, Adlard avrebbe rifiutato anche offerte da parte di Marvel e DC Comics, le quali volevano che tornasse su territori a lui fin troppo familiari:

The Walking Dead #193, copertina di Charlie Adlard

Adlard - Diciamo che si trattava di progetti legati agli zombi, e l'unica cosa che al momento non voglio fare, per ovvi motivi, è disegnare roba del genere. Voglio provare cose nuove, mettere alla prova la mia versatilità. La gente crede che avendo disegnato zombi per quindici anni abbia ancora voglia di farlo.

The Walking Dead non tornerà in futuro, non vogliamo ingannare i fan. Ci sembrerebbe ingiusto. Abbiamo detto che è la fine. Ed è la fine. Molte persone pensano che io e Robert Kirkman abbiamo deciso di chiudere la serie con un paio di mesi d'anticipo, ma non è così: era qualcosa di programmato da molto, molto tempo.

Lo so, "mai dire mai", ma credo che non mi dedicherò più a una serie regolare. Per il resto della mia carriera, preferirei dedicarmi a progetti più piccoli. Ho considerato l'offerta della DC di illustrare copertine, ma una volta che hai disegnato personaggi tuoi, lavorare su quelli di qualcun altro sembra quasi un passo indietro.

Il periodo trascorso a lavorare su una serie di grande successo garantisce senza dubbio ad Adlard una sicurezza economica tale da potersi dedicare ai progetti che lo ispirano maggiormente dal punto di vista creativo. E a quanto pare l'artista è attratto dai fumetti del mercato francese:

Adoro il loro approccio, quello che fanno. In Francia, il Fumetto è considerato la Nona Arte, è molto apprezzato.

Oggigiorno, così come negli ultimi quindici anni, negli Stati Uniti e nel Regno Unito lo sceneggiatore è la forza dominante del Fumetto. Non è giusto, perché sottintende che compia lo sforzo creativo maggiore. Non è così, dovrebbe esserci parità.

Non è quindi un caso se il nuovo fumetto di Adlard sia francese, scritto da Ange (Le gesta dei cavalieri dragoni, Nemesis), Patrick Renault (Hunter, Indicible) e Sebastien Gerard (Promethee, Le Janitor): si intitola Vampire State Building ed è un divertente horror inchiostrato in digitale, una tecnica differente rispetto a quella utilizzata per The Walking Dead. Il primo volume è uscito la scorsa primavera, mentre il secondo e ultimo è previsto per questo autunno.

Adlard sta inoltre collaborando con lo scrittore Robbie Morrison (2000 AD, Judge Dredd) su un progetto intitolato Heretic, con atmosfere simili a Il nome della rosa. Il protagonista sarà Cornelius Agrippa, un personaggio realmente esistito durante l'inquisizione spagnola, immerso in un contesto sovrannaturale.

Vampire State Building vol.1, copertina di Charlie Adlard

Fonte: BBC

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