Celebrity Masterchef Italia: il racconto della semifinale

Scopriamo cosa è accaduto nella cucina di Masterchef nelle nuove puntate

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Celebrity Masterchef arriva alla penultima puntata di questa fortunata seconda edizione dello show. Il terzo appuntamento con il talent culinario si apre con una Mistery Box che incuriosisce e spaventa i concorrenti non appena entrano nella famosa cucina, sebbene, come nota Joe Bastianich, dopo tante prove siano più sicuri e consapevoli di loro stessi. Per dare forma alla prima prova della serata, un nutrito gruppetto di parenti ed amici degli sfidanti rimasti fa il proprio ingresso nella masterclass portando con sé delle cloches. L’emozione non risparmia nessuno e dato che il titolo del tema di questa prima manche è “L’allievo ha superato il maestro”, oggetto della sfida è proprio il remake del piatto nascosto sotto la campana, una ricetta che ai partecipanti dovrebbe suonare particolarmente familiare.

Margherita Granbassi, raggiunta dal suo papà, deve riprodurre dei biscottini tipici istriani, sua terra di origine, mentre il figlio di Orietta Berti arriva con la zuppa imperiale, un piatto tipico romagnolo, che proprio lui stesso ha insegnato alla madre.

Andrea Lo Cicero, in compagnia della sua mamma, deve riprodurre le sarde alla beccafico, ma il piatto lo commuove fino quasi alle lacrime per i ricordi che fa affiorare. Lacrime di diversa natura, dovute all’inaspettata presenza della figlia, anche per Daniele Tombolini che in realtà forse ha gli occhi lucidi perché la ragazza si presenta con una gli spiazzante porchetta, di lunga esecuzione e apparentemente anche di lunga cottura.

Il parrucchiere di Anna Tatangelo, in veste di amico, alza la campana che porta in dono e scopre un risotto alla crema di scampi, che la cantante riconosce di avere mangiato di frequente a casa di lui, ma di non avere mai preparato in vita sua, e per finire Davide Devenuto non ha dubbi sul piatto che gli può avere portato la sua mamma: le linguine all’astice, da sempre, a quanto pare, oggetto di accesa contesa tra i due.

Poiché si tratta di ricette che i nostri celebri aspiranti masterchef dovrebbero conoscere molto bene, le aspettative dei giudici sono altissime, ma è evidente fin da subito che cucinare davanti a figli, genitori o amici metta tutti i nostri vip in uno stato di agitazione mai visto. Però possono preparare le loro ricette chiedendo consigli e dritte poi ai loro “maestri” di famiglia.

Il primo piatto che risulta essere più bello di quello del maestro è la zuppa di Orietta Berti e anche all’assaggio viene ampiamente lodato da tutti. L’arbitro Tombolini raggiunge l’obiettivo di essere tra i tre migliori della prova grazie all’equilibrio della sua porchetta, perfetta per cottura e presentazione. Il profumo dei buzzolai, i biscotti istriani, è la terza specialità che colpisce i giudici inebriati dall’aroma dei dolcetti, ed è difficile stabilire se sia più buona la preparazione originale o quella dell’allieva. La zuppa imperiale però trionfa, piace a tutti e addirittura chef Barbieri afferma convinto che è anche meglio di quella inarrivabile che fa la sua di mamma.

Orietta, con la medesima calma ed impassibilità che la contraddistingue, si trasferisce in dispensa a vedere quale vantaggio la aspetta e a conoscere il tema della seconda prova che questa volta è incentrata sugli ingredienti “killer“, quelli che nella storia di Masterchef hanno sempre messo in seria difficoltà i concorrenti.

6 cloches con 6 prodotti temibilissimi: rane, anguilla, rognone, palle di toro, creste di gallo, animelle. Un vero bancone degli orrori che però la Berti affronta con coraggio scegliendo l’anguilla, proprio quell’ingrediente che poco prima aveva detto sperava non le capitasse mai. E quindi lo affronta con determinazione, come una vera guerriera dei fornelli, ma non toccherà a lei abbinare ai suoi compagni gli altri ingredienti, che vengono invece assegnati con un meccanismo a catena. Quindi tutti possono fare strategia. La Berti assegna a Tombolini le rane, lui, a sua volta, dà ad Anna Tatangelo le palle del toro, alla Granbassi finiscono le animelle, il rognone a Lo Cicero e le creste di gallo a Devenuto, visibilmente disgustato da tutti e questi cibi. Ci viene da dire che se è così tanto schizzinoso, avrebbe dovuto pensarci bene prima di decidere di partecipare ad un cooking show.

Il gioco adesso si fa davvero duro e non sono ammessi sbagli, pena l’immediata eliminazione. C’è chi azzarda abbinamenti singolari come rognone con cioccolato bianco e chi, per il ribrezzo, non ce la fa neppure ad assaggiare quello che sta preparando. Gli ingredienti killer sono quanto di più terrificante si potesse immaginare eppure tutti portano a termine il compito, chi con risultati sorprendenti, chi con fallimenti irrimediabili. La Berti propone un’ottima anguilla in umido, Devenuto invece, che si è arreso in partenza, non centra l’obiettivo e neanche il rognone con cioccolato di Lo Cicero si rivela una trovata azzeccata. Invece per chef Barbieri il tonno di rane di Tombolini può essere a tutti gli effetti uno strepitoso piatto da finale, ma la creatività della Tatangelo e delle sue inedite cotolette fritte di palle di toro colpisce Joe Bastianich che ancora una volta si complimenta con la sua prediletta. La Granbassi, pur avendoci messo l’anima e facendo ricorso a tutta la sua grinta, non riesce a preparare nulla di buono con le animelle che le sono toccate in sorte e quindi insieme a Lo Cicero e Devenuto viene classificata tra i peggiori.

Tombolini vince, come si intuisce da subito, l’Invention Test, invece l’eccessiva ambizione di Andrea Lo Cicero lo condanna inevitabilmente all’eliminazione insieme, ed insieme a lui, l’esperienza di Masterchef termina qui anche per la Granbassi perchè la sua pasta cruda, arrivati a questo punto del gioco, è inaccettabile. Eppure a noi pareva che il piatto in assoluto meno buono fosse rappresentatto dalle tristissime creste di gallo sbollentate di Davide, ma le decisioni dei giudici spesso sono imponderabili.

Tombolini per la prova in esterna ha il vantaggio di assaggiare i piatti di alta cucina di Lume, un ristorante stellato di Milano, un’esperienza unica che può davvero cambiare la sua concezione di cucina. Lo chef Luigi Taglienti, sperimentatore e appassionato di erbe ed aromi è il patron di questo locale e proprio a lui tocca valutare l’operato dei quattro concorrenti rimasti in gara, che si trovano ora a dovere cucinare da soli e invitati a fare un salto di qualità. La Berti, sicura delle sue capacità, non ha paura di cimentarsi con i piatti stellati neppure quando l’affascinante chef descrive alcune delle sue creazioni, che a noi comuni mortali appaiono irriproducibili come ossibuchi reiventati con carne cruda, midollo ed alici, oppure ravioli con battuto di erbe e frattaglie di pollo o ancora musetto di vitello brasato allo spumante e sorbetto al cetriolo. Si può definire cucina futuristica, ma in realtà sono i dettagli e la tecnica a fare la differenza. La prova è ardua.

Con l’adrenalina alle stelle, le celebrities si accingono ad un esercizio estremo con l’obiettivo che il piatto di loro invenzione, se riuscito alla perfezione, possa entrare di diritto nel menu del ristorante. Lo chef Taglienti pretende che il piatto racconti qualcosa di ciascuno di loro, li invita a scavare nella memoria e a dare un’impronta personale alla ricetta che intendono preparare, dopo un’accurata pianificazione e un’oculata spesa.

I giudici, a cui si aggiunge lo chef padrone di casa, sono molto curiosi di assaggiare i piatti stellati, il primo a servire la giuria è Davide con un zuppetta di gallinella,scampo e seppia con bergamotto e paprica, di ispirazione thai. E il turno poi di Daniele che con impiattamento minimale presenta coniglio cotto a legna con bergamotto, alloro e cialda di formaggio e che sembra, a detta di Barbieri, proprio un pastone, facendo sembrare il piatto una ricetta di altissimo livello per gatti, Bastianich dixit.

Anna Tatangelo fa un viaggio nel passato, la sua prima volta in Sicili, e abbina agrumi al pesce, ma pur indovinando la cottura della sua rana pescatrice, cucina una salsa troppo dolce che pare una marmellata. Orietta Berti propone un piatto semplice, che a lei piace molto: bocconcini di vitello e coniglio, con tante verdure e sapori, dosando alla perfezione formaggio e carne, così buono che non ne rimane neanche un’ombra nei piatti della giuria.

Dopo che i concorrenti hanno provato a spingere la propria cucina ai massimi livelli, è l’ora dei giudizi, gli ottimi profumi e sapori del piatto della Berti non riescono a fare dimenticare una tecnica troppo elementare e anche i suoi compagni non riescono ad eccellere e nessuno convince in pieno, ma l’ultima parola tocca proprio a chef Taglienti che a sorpresa, nonostante l’imperdonabile errore di uno scampo non pulito a dovere, inserisce nel suo menu “Da Napoli a Bangkok“, il piatto di Devenuto, che si aggiudica così il primo posto da finalista.

Gli altri tre devono ancora soffrire al Pressure Test, che, giunti alla battuta finale, si rivela essere diviso in due manches e alquanto insidioso. Da sotto la cloche compaiono tante ciotoline vuote che vanno colmate con tante farce, per pasta ripiena, tutte diverse tra loro, utilizzando gli ingredienti in dotazione sul banco di lavoro.

Carne, pesce, verdure, formaggi e aromi e tanta fantasia, oppure molta esperienza, è tutto ciò che serve per superare la prova. I tre sfidanti riescono a preparare sette ripieni ciascuno, ma sono le gustose farce di Orietta Berti a garantirle la salvezza e farla salire in balconata insieme a Davide. Daniele e Anna invece devono ancora lottare preparando sfoglie ad hoc per tante paste ripiene e l’arbitro, con un inatteso gesto di cavalleria, aiuta la sua rivale dandole della farina , perché lei ne è rimasta sprovvista. Forse perde concentrazione perché commette l’errore madornale di servire dei ravioli semplicemente scolati, con sugo sopra, posandoli però sul piatto con residui della loro acqua. Il gesto altruista non gli porta fortuna, le sue paste ripiene sono male impiattate e anche se l’idea di base di creare contrasti è buona, la riuscita non è delle migliori. Neanche a dirlo, gli scontati ravioli con scampi e tortelli con melanzane e ricotta della Tatangelo conquistano Bastianich che insieme ai suoi colleghi decide di premiare l’avvenente cantante ed eliminare definitivamente Daniele Tombolini. Considerato il percorso dei concorrenti, il salvataggio della Tatangelo a questo punto è abbastanza inspiegabile ma i giochi sono fatti. Il terzetto delle meraviglie è deciso, tra Orietta Berti, Davide Devenuto e Anna Tatangelo si nasconde il secondo Celebrity Masterchef italiano e abbiamo la sensazione, anche stavolta, di averlo, anzi averla già individuata. È giovane, bella, single da poco e necessita di un glorioso rilancio. E deve avere proprio deciso di ripartire dalla cucina.

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