Cartoomics 2016: Chiaverotti annuncia il crossover tra Brendon e Morgan Lost
Claudio Chiaverotti a Cartoomics presenta il suo personaggio Morgan Lost al pubblico e annuncia l'incontro con l'altra sua creatura: Brendon
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Brendon e Morgan Lost compaiono assieme nell’immagine che apre l’incontro. Dovreste sapere dall'annuncio che abbiamo dato in diretta dalla fiera milanese sui nostri social quale destino comune condividano le due creature di Chiaverotti. Brendon ricomincerà a luglio dopo un’interruzione piuttosto lunga, con gli speciali a colori, che lo proporranno in versione più visionaria dal punto di vista narrativo e con qualche aggiustamento nel comparto visivo. Il primo degli speciali sarebbe dovuto arrivare a luglio, per le matite di Massimo Rotundo, ma è destinato a slittare in avanti.
Chiaverotti ha quindi parlato dei tratti più importanti di Morgan Lost come personaggio, presentandolo a eventuali neofiti e tratteggiandolo come un uomo che trova definizione a partire dalle sue fragilità, un profiler molto umano e decisamente pieno di difetti, fallibile, che trova in questa caratteristica il suo motivo di interesse. Morgan Lost è un’odissea sulla solitudine umana, ammette Chiaverotti. Anche lui è in parte pazzo, come i nemici terribili che affronta, i serial killer che nel suo mondo sono venerati a tutti gli effetti come delle vere e proprie rock star.
Chiaverotti confessa di voler provocare consapevolmente, nelle sue sceneggiature, empatia non soltanto nei confronti del suo eroe, ma anche verso i serial killer, il cui dietro le quinte viene sempre illustrato per dare ai lettori l’occasione di immedesimarsi in loro, con effetti stranianti. Effetti amplificati dal fatto che ogni cattivo di Morgan Lost è "due metri sopra la realtà", come piace dire all'autore.
Nel numero 6, che sarà disegnato da Cristiano Spadavecchia, Arriveranno finalmente i Coniugi Rabbit, forse i più attesi tra i villain promessi dalla prima copertina della serie. Chiaverotti promette una storia metanarrativa incentrata sugli appassionati e sugli artisti di fumetto, che ironizza sul collezionismo, sui processi creativi che stanno dietro una storia a fumetti, sulla follia necessaria e inevitabile dei professionisti della Nona Arte.
Sul finale, anche un intervento di Davide Caci, responsabile di Studio Arancia e invitato a parlare della bicromia di Morgan Lost, idea che Chiaverotti ha proposto per differenziarlo rispetto ad altre serie Bonelli. Le tavole arrivano ai grafici dello Studio in bianco e nero e vengono integrate con le mezze tinte di grigio per dare loro l'idea di volume, in un'operazione non semplice che varia per approccio a seconda dei disegnatori che si alternano alle matite. Più complessa ancora l’aggiunta degli elementi in rosso. Non sempre è chiaro quali vadano sottolineati ed è Andrea Meloni ad occuparsi della scelta, cercando di dare rilevanza a particolari interessanti dal punto di vista narrativo, messi in rilievo ex-post rispetto al lavoro dei disegnatori e in totale autonomia nei confronti loro e dell'autore.