[Cannes] Il nostro blog dalla Croisette, giorno 7

Settimo giorno al Festival di Cannes, tra giardini segreti, la nascita del cafonal alla festa dell’Istituto Luce e un "Cars intellettuale"...

Critico e giornalista cinematografico


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Il giardino segreto
Ci sono le proiezioni, ci sono le interviste e c’è la vita del reporter che si divide tra hotel in cui incontrare registi e attori e Palais du Festival in cui vedere film. E poi c’è la vita del produttore e del distributore, quella fatta di mercato e acquisizioni o vendite, tutta girata intorno ai palazzi e ai residence di Cannes, in cui ogni società affitta un piccolo appartamento con cucina che adatta ad ufficio di rappresentanza. Lì riceve tutti, dai distributori che vogliono acquistare il film per il proprio paese, ai direttori e selezionatori di festival che desiderano mostrarli.
Un mondo di giardini con divani, di bar all’aperto dove chiudere affari e piccole band che suonano dal vivo sottolineando lo scambio di biglietti da visita.

Stracult??
All’uscita dalla proiezione di The legend of love & sincerity di Takashi Miike, posizionato in fila per vedere il film successivo che sarebbe stato proiettato in quella stessa sala, quello di Bertolucci, stava Marco Giusti, principale pensatore del movimento della “rivalutazione” del cinema di genere, anti-intellettuale, autore della trasmissione tv Stracult e commentatore fuori dai canoni per Dagospia.
Certo vederlo scegliere Bertolucci al posto di Miike è una bella macchia sul suo curriculum.

“Praticamente un Cars intellettuale”
Passato ieri in proiezione stampa e oggi in concorso, Holy Motors di Leo Carax è diventato in poco il film da vedere del festival, la stranezza del concorso, la carta imprevedibile. Potrebbe prendere tutti i premi come nessuno, potrebbe essere una pietra miliare come una bufala. Di certo si sa che è anticonvenzionale al massimo e la scena più raccontata è quella verso il finale delle macchine che parlano tra di loro.

Cafonal
Festa dell’Istituto Luce con cena annessa. Amministratori delegati, direttori, mogli, aspiranti tali, personalità in vista e meno, ben vestite e meno, fuochi d’artificio, musica da discoteca, giornalisti scazzati non in tiro che non sono di certo ripassati per casa a cambiarsi ma vogliono comunque mangiare gratis; Jackson 5, Barry White e poi disco coatta di sottofondo, foto con flash, riprese di una televisione non ben specificata, open bar e tutto il lato produttivo del cinema italiano istituzionale, nonchè la prima uscita pubblica di Marco Mueller da quando è direttore del Festival di Roma.
Se qualcun altro mi dice che il bello di Festival di Cannes è che ci sono un sacco di feste glamour gli faccio ingoiare una baguette intera!

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