Bumblebee: la Hasbro cita in giudizio la DC Comics e la Warner, la disputa sulla registrazione del marchio

La Hasbro sta citando in giudizio la DC Comics e la Warner per presunta violazione dei diritti sulla proprietà intellettuale relativi al marchio Bumblebee

Redattore su BadTaste.it e BadTv.it.


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Come riportato da Variety, la Hasbro sta attualmente citando in giudizio la DC Comics e la Warner Bros. in merito a una presunta violazione dei diritti sulla proprietà intellettuale circa l’utilizzo del nome “Bumblebee” come marchio registrato.

Com’è noto, Karen Beecher, alias Bumblebee, è un personaggio DC creato nel 1977, apparso su un numero di Teen Titans, mentre l’Autobot Bumblebee del franchise di Transformers non ha fatto la sua apparizione prima del 1983. Tuttavia, sembra che il fattore determinante dell’azione giudiziaria possa essere il tempo: non sarebbe in discussione il momento della creazione del nome “Bumblebee” bensì il momento della sua registrazione come marchio e, dunque, come beneficiario della tutela legale dei diritti sulla proprietà intellettuale.

La Hasbro, in particolare, starebbe cercando di bloccare la messa in vendita della linea di giocattoli relativa a Bumblebee della DC, prodotta dalla Mattel. DC e Warner Bros., com’è noto, avevano annunciato nel 2015 una serie televisiva sull’eroina dei fumetti, prodotta in partnership proprio con la Mattel. Lo show è andato in onda nell’ottobre del 2015, proponendo al pubblico un parco di personaggi che includeva anche Batgirl e Harley Quinn in versione teenager. Hasbro, dal canto suo, ha iniziato le procedure di registrazione del nome “Bumblebee” come marchio il 15 luglio del 2015. Le procedure di registrazione si sono concluse il 22 dicembre del 2015. Come saprete, è inoltre in produzione uno spin-off di Transfomers dedicato proprio a Bumblebee, per la regia di Travis Knight (Kubo e la Spada Magica).

Non resta che rimanere in attesa di nuovi dettagli circa l’eventuale prosecuzione dell’azione legale o ulteriori sviluppi circa i possibili accordi che le compagnie potranno raggiungere nei prossimi mesi.

Fonti: Variety, CBM

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