Bullet Train: accuse di whitewashing, la risposta della produzione
Manca sempre meno all'uscita di Bullet Train, l'adattamento della graphic novel giapponese di Kotaro Isaka, scatta la polemica
Manca sempre meno all'uscita di Bullet Train, l'adattamento cinematografico della graphic novel giapponese di Kotaro Isaka intitolata I sette killer dello Shinkansen.
Il casting è stato oggetto di critiche da parte di diversi gruppi culturali che hanno accusato la produzione di aver tolto dei ruoli ad attori giapponesi per darli invece a star americane.
Sanford Panitch, presidente di Sony Pictures Entertainment Motion Picture Group ha commentato spiegando che la visione di Kotaro Isaka sul casting di Bullet Train “ci ha dato la tranquillità di onorare l'anima giapponese della storia e al contempo la possibilità di puntare su grandi stelle del cinema per renderlo un appuntamento cinematografico mondiale".
Lo sceneggiatore Zak Olkewicz ha poi aggiunto che la decisione di scegliere attori non giapponesi (o comunque non tutti) "mostra la forza del lavoro originale dell'autore e di come la storia riguardi ogni nazionalità".
Il regista David Leitch ha svelato di aver addirittura preso in considerazione l'idea di ambientare il film in una città che non fosse Tokyo:
Abbiamo pensato all'Europa o a un'altra parte dell'Asia.
Alla fine si è deciso di lasciare Tokyo, ma a causa del Covid-19 non è stato possibile girare in Giappone, perciò tutto è stato replicato in teatro di posa.
Nel cast, oltre a Brad Pitt, troviamo Sandra Bullock, Aaron Taylor-Johnson, Masi Oka, Joey King, Michael Shannon, Logan Lerman, Brian Tyree Henry, Zazie Beetz e Andrew Koji.
Trovate tutte le informazioni su Bullet Train nella scheda.
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