Broadway non riaprirà fino al 2021, il Cirque du Soleil in crisi

A causa dell'emergenza Coronavirus il Cirque du Soleil ha dichiarato la crisi, mentre Broadway non riaprirà i battenti fino al 2021

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Proprio mentre Hamilton, uno dei musical di maggior successo degli ultimi anni, si appresta a debuttare nella sua versione filmata su Disney+, Broadway annuncia che rimarrà chiusa per tutto il 2020.

I grandi teatri situati nell'omonima strada di New York City non erano mai rimasti chiusi per così tanto tempo. La lega che rappresenta queste realtà ha confermato che tutti i biglietti acquistati per i musical che dovevano tenersi fino al 3 gennaio 2021 verranno rimborsati oppure spostati dopo quella data, anche se è possibile che alcuni spettacoli non tornino dopo la riapertura. Frozen, Hangmen e il revival di Who's Afraid of Virginia Woolf di Edward Albee hanno già annunciato che non torneranno più in scena.

I teatri hanno chiuso i battenti il 12 marzo per via del lockdown: all'epoca, 31 musical e spettacoli erano in corso, otto erano nella fase delle anteprime e altri otto si preparavano per il debutto in primavera. È la quarta volta che la data di riapertura slitta. Broadway, come industria, è particolarmente a rischio per quanto riguarda l'emergenza Coronavirus in quanto i teatri sono spesso piccoli e affollati.

C'è un'altra realtà legata al mondo dello spettacolo dal vivo, raccontata al cinema da James Cameron insieme ad Andrew Adamson attraverso il film 3D Mondi Lontani, ed è il Cirque du Soleil. Lunedì la compagnia è corsa ai ripari per la bancarotta dichiarando di non avere altra scelta che "fermarsi per un po'".

In occasione del lockdown, il 15 marzo il più grande produttore mondiale di spettacoli circensi ha fermato tutti i suoi spettacoli, e dieci giorni dopo ha licenziato il 95% dei propri impiegati (circa 4000 persone). Di 40 spettacoli che erano in corso in giro per il mondo (di cui cinque solo a Las Vegas), l'unico ad aver riaperto finora è The Land of Fantasy, che è ripartito il 3 giugno in Cina.

Il gruppo, che ha sede a Montreal, afferma che le attività ripartiranno non appena la pandemia sarà sotto controllo, ma nel frattempo dovrà affidarsi a soldi del governo canadese per ristrutturare l'organizzazione "costruendo una realtà più resiliente che riesca ad affrontare il terreno inesplorato che ci presenta l'emergenza Coronavirus."

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