Brian Wood: "Moon Knight è piuttosto immorale nella sua essenza"

Brian Wood si appresta a chiudere la sua esperienza alla guida di Moon Knight e racconta cosa ha in serbo per il vigilante notturno di casa Marvel

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[caption id="attachment_38741" align="alignright" width="198"]Moon Knight #10, pagina 03 Moon Knight #10, pagina 03[/caption]

La serie di Moon Knight è stata concepita in modo che ogni team creativo abbia a sua disposizione un ciclo di sei numeri da gestire e al momento sta per giungere al traguardo il secondo, quello dei numeri #6 - 12, curato da Brian Wood e Greg Smallwood. Prima di passare il testimone ai successori, Wood racconta a Newsarama la sua esperienza e cosa ha in serbo per Moon Knight negli ultimi numeri della sua breve run.

Spector scoprirà che il suo legame con il dio Khonshu gli è stato sottratto dalla sua psichiatra, la dottoressa Elisa Warsame, come parte di una trama più ampia, e per motivi ancora inspiegati. Alla fine del numero #9 rimane apparentemente coinvolto in un’esplosione. Non intendo insultare nessuno facendo credere che non sopravvivrà (ovvio che lo farà). Ma al di là dell’esplosione in sé, la realtà di Marc Spector non è troppo allettante: i media lo dipingono come una sorta di (presunto!) terrorista nazionale, e il pubblico tende a glissare sul termine “presunto”. La sua psichiatra, la donna che sa cosa capita nella sua testa, ha intenzione di denunciarlo, di incastrarlo e perfino di ucciderlo. E Khonshu ha abbandonato il suo corpo. Non se la passa troppo bene al momento.

MOONKN2014010_DC11_00001La trama della Dottoressa è nata in modo interessante. Inizialmente, con il mio editor, avevamo deciso che fosse più saggio mantenere il formato delle storie autoconclusive adottate dal team precedente. Ma alla fine del numero #7, in un primo abbozzo di sceneggiatura, ho provato a inserire questa scena in cui è la Dottoressa a muovere le fila all’altro capo del telefono con un assassino, e una marea di potenziali storie sono emerse. Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che c’era modo di fare entrambe le cose: storie autoconclusive, ma con una trama globale che le collegava tutte. Giunti ai numeri #10 e #11 questa trama diventerà quella principale, per concludersi con il numero #12.

Sceneggiare le personalità multiple di Moon Knight è molto divertente, come anche il fatto di sceneggiare un vigilante mascherato in generale. Una figura come Moon Knight è piuttosto immorale nella sua essenza: malmena gli altri al di fuori di qualsiasi parvenza di legge! Quindi c’è bisogno di definire ed esercitare una sua moralità personale, o quantomeno la moralità della serie e del mondo in cui si muove.

Fin da quando la serie è partita, nessuno mi ha chiesto di coinvolgere Moon Kinght nelle vicende degli altri personaggi. E credo che nessuno ne senta particolarmente la necessità, ad essere onesti. Non è mai emersa questa richiesta né durante le discussioni con il team creativo, né in nessuna delle recensioni che ho letto.

A dare il cambio della guardia a Wood e Smallwood saranno Cullen Bunn e Ron Ackins, che prenderanno le redini di Moon Knight con il numero #13, a partire da marzo 2015.

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Fonte: Newsarama

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