Brian K. Vaughan parla della conclusione di The Private Eye

Si è concluso da pochi giorni The Private Eye, il fumetto digitale di Brian K. Vaughan e Marcos Martin...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Il mese scorso vi abbiamo parlato di The Private Eye, il fumetto digitale scritto da Brian K. Vaughan e disegnato da Marcos Martin pubblicato su PanelSyndicate.com e finanziato attraverso le donazioni dei lettori. Ambientato in un futuro dove ogni individuo può indossare una maschera e avere un'identità segreta, si tratta di un'opera che riflette sulla privacy e su come i dati possano essere trasmessi attraverso Internet, in un periodo in cui stiamo vivendo i boom dei social network e dello scambio di informazioni sul web.

Dopo due anni di pubblicazione bimestrale, pochi giorni fa The Private Eye si è concluso, e Bleeding Cool ne ha approfittato per intervistare i due autori:

Il decimo numero di The Private Eye è l'ultimo della serie. Un coraggioso progetto digitale... Questo finale è un segnale che arrivare così lontano è stato un successo e che avete raccontato la storia che avevate pianificato, oppure si è rivelato un fallimento?

Brian K. Vaughan: Oh, è stato un successo oltre ogni nostra più folle immaginazione. Dal momento in cui abbiamo lanciato PanelSyndicate.com due anni fa, abbiamo sempre descritto sulla nostra home page The Private Eye come una maxiserie in dieci numeri, anche se ho sempre temuto di doverlo interrompere prima del finale che avevamo pianificato.

Ero abbastanza fiducioso che le persone avrebbero letto il primo numero e magari donato qualche dollaro, ma ho avuto seri dubbi sul fatto che avrebbero continuato a fare donazioni in seguito, soprattutto quando Marcos ha insistito che i lettori avrebbero dovuto pagare la cifra che volevano, incluso nulla.

Contro ogni aspettativa, abbiamo continuato a guadagnare nuovi lettori ogni mese e la maggior parte di loro erano felice di contribuire per ogni numero, abbastanza da permettere al disegnatore e al colorista di accantonare alcuni dei loro lavori su commissione per dedicare tutto il loro tempo a questo progetto indipendente, continuando a sfamare le loro famiglie.

Ma il principale segnale del successo di questo progetto e che stiamo già sviluppando una seconda serie originale, che speriamo debutterà su Panel Syndicate nel corso del 2015, sempre per la cifra che le persone riterranno giusto pagare.

The Private Eye

The Private Eye, come tutta la buona fantascienza futuristica, ha molto da dire sul nostro presente. Siete riusciti a oltrepassare la normale distribuzione editoriale, raggiungendo un risultato che spesso molti altri progetti non hanno nemmeno sfiorato. Questo modello sarà il futuro? Un futuro? O è qualcosa di superato ancor prima di prendere piede?

BKV: Questo modello è assolutamente il futuro dei fumetti, ma non siamo ancora nel futuro... per ora. Marcos has sempre affermato che i fumetti dovrebbero essere un medium alla portata di tutti, ma è diventato un hobby molto costoso per un numero relativamente basso di lettori.

Era convinto che avremmo potuto usare Internet per invertire questa tendenza, e anche se lo ritengo un maniaco socialista, la sua stramba mentalità ha funzionato per noi. Siamo stati in grado di raggiungere un pubblico più ampio di quanto sarebbe successo se avessimo pubblicato la nostra storia in versione cartacea, e anche se molti nostri lettori ora non si possono permettere di pagarci, sono ampiamente compensati dalla generosità dei lettori che possono contribuire.

Anche se non abbiamo fatto così tanto denaro quanto ne avremmo fatto pubblicando ad esempio tramite i miei amici della Image, noi autori abbiamo potuto comunque guadagnare più dei nostri lavori alla Marvel o alla DC, mantenendo il completo controllo sulla nostra creazione.

La ragione per cui penso che il futuro non sia ancora arrivato (e per cui probabilmente oggi avremmo guadagnato di più alla Image) è che la maggior parte dei lettori di fumetti cartacei ancora non è interessata a leggere fumetti digitali. Non importa quante volte io e Marcos ripetiamo che non abbiamo intenzione di stampare nulla di quanto viene pubblicato su Panel Syndicate, molti lettori di fumetti simili, come Saga, dicono che non hanno intenzione di leggere The Private Eye fino a quando non esisterà una versione cartacea. Sembra che se cresci leggendo fumetti su carta, è così che vorrai continuare a leggerli... ed è grandioso!

Adoro le fumetterie e spero di continuare sempre a fare fumetti cartacei, ma la verità è che il pubblico digitale in continua espansione - composto soprattutto da persone che non hanno mai messo piede in una fumetteria - è già molto, molto più vasto del pubblico analogico di una certa età, di cui anche io e Marcos facciamo parte. E la grande notizia per tutti è che, mentre i lettori di fumetti cartacei sembrano ancora riluttanti a fare il salto al digitale, i lettori digitali adorano andare a cercare le copie fisiche dei fumetti che hanno scoperto online. L'industria teme che il digitale possa cannibalizzare le vendite dei fumetti stampati, ma penso che tutti riconoscano che sono due mercati simbiotici.

Per questo non penso che i fumetti cartacei scompariranno mai, vedo chiaramente un futuro dove le vendite digitali di fumetti supereranno le vendite cartacee (come lo dimostra il fatto che Saga sta già raggiungendo la parità tra vendite digitali e cartacee. La domanda per gli autori e i disegnatori di fumetti è se vogliono dividere una parte dell'incasso proveniente da questo nuovo importante canale con distributori come Comixology... o se vogliono tenersi il 100% del profitto svolgendo il lavoro relativamente semplice di distribuirli autonomamente con un sito come Panel Syndicate, che non deve rispondere a nessuno e non ha la minima interferenza nel passaggio tra gli autori e il loro pubblico.

Marco e io abbiamo già parlato con alcuni nomi molto importanti che potrebbero unirsi a Panel Syndicate, ma non mi stupirei se vedessi altre persone lanciare i propri siti personali. I fumetti distribuiti in modo indipendente nei prossimi 25 anni saranno importanti come lo sono stati i titoli realizzati in modo indipendenti negli ultimi 25 anni.

The Private Eye sketches

Marcos, quando è cominciato The Private Eye Brian era un'importante figura nel mondo dei fumetti, e tu stavi crescendo lavorando su Spider-Man e Daredevil. Lavorando a questo progetto digitale, c'era il pericolo che tu venissi dimenticato dal mercato del fumetto americano?

Marcos Martin: In verità non mi sono mai posto il problema. Fin dall'inizio della mia carriera mi è stato chiaro che non sarei mai stato un disegnatore così rapido da permettermi di essere sugli scaffali con regolarità, perciò non ho dato peso a questo fatto. Provo soltanto a fare un buon lavoro ogni volta che realizzo qualcosa.

Quali sono i tuoi progetti dopo la fine di The Private Eye?

MM: Un po' di riposo e un nuovo progetto con Brian, visto che sembra così pazzo da voler continuare a collaborare con me...

The Private Eye è stato pubblicato in diverse lingue. Quali pensi sia la versione migliore?

BKV: Sono uno sporco americano che ha un debole per l'inglese britannico, ma ho sentito diversi lettori bilingue preferire la traduzione in spagnolo di Marcos alla mia versione. In ogni modo, essere in grado di mettere in circolazione simultaneamente The Private Eye in più lingue è uno degli aspetti più interessanti di Panel Syndicate. Di solito ci vogliono mesi perché i lettori spagnoli possano leggere una traduzione di Saga (e ancor di più per far avere a me e Fiona Staples le royalities per le vendite internazionali) ma con questo modello digitale, possiamo raggiungere un pubblico globale di acquirenti fin dal primo giorno, e grazie al supporto dei nostri lettori in giro per il mondo, continuiamo ad aggiungere sempre più lingue.

The Private Eye

Brian, Saga è un fenomeno del mondo dei fumetti, e gli autori vogliono che i loro volumi siano "il nuovo Saga", usando fasi promozionali come "un mix tra Saga e 50 Sfumature di Grigio". Il proprietario di una libreria mi ha detto che Saga è l'opera che più di ogni altra potrebbe diventare "il nuovo 50 Sfumature di Grigio". Saga è davvero molto popolare ora, hai dei piani per come affrontare le cose se dovesse diventare -così- popolare?

BKV: Come sempre, continuerò a seguire l'esempio di Fiona. Non importa quanto saranno folli i nuovi sviluppi di Saga, Fiona Staples continua a disegnare col capo chino sul suo schermo e si concentra per fare il miglior lavoro possibile, rispettando le scadenze. Lei è il perfetto esempio di una professionista imperturbabile e, da completo casinista quale sono, vorrei essere come lei quando sarò grande.

Parlando di 50 Sfumature di Grigio, Brian, provi un piacere sadico nel torturare i tuoi lettori con eventi e colpi di scena che gli portino via gli elementi a cui si erano affezionati? A volte sembra che tu ti compiaccia del loro dolore...

BKV: Il fatto che io e Fiona uccideremo amati personaggi di Saga non è una minaccia, è un fatto garantito. Non saprei come scrivere una storia di guerra senza morte. Mi fa piacere osservare quanto i lettori si affezionino ad alcuni membri del cast, ma non capirò mai perché gli scrittori contemporanei che uccidono i loro personaggi siano accusati di essere sadici o di voler torturare il loro pubblico.

Penso sia molto più sadico uccidere un personaggio amato solo per resuscitarlo senza alcun senso qualche mese dopo. Questo non ha nulla a che vedere col raccontare storie, ma è solo mantenere la proprietà intellettuale di una società attraente per il maggior numero di consumatori. Leggiamo storie di finzione per prepararci alla vita nel mondo reale, soprattutto alle parti più difficili, e questo da sempre ha significato esplorare la perdita dei nostri cari.

Caos. Bene o male?

BKV: Inevitabile. Credo che facciamo arte per provare a mettere un po' d'ordine nel caos, ma alla fine il caos vince sempre, no?

The Private Eye sketch

Fonte: Bleeding Cool

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