Boruto: Masashi Kishimoto scriverà i prossimi capitoli

Dopo l'interruzione di Samurai 8, Masashi Kishimoto ha cominciato a scrivere le sceneggiature di Boruto: Naruto Next Generations

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Dopo aver terminato Naruto, l'autore Masashi Kishimoto si era allontanato dal franchise per dedicarsi ad altri progetti, limitandosi a scrivere soltanto il soggetto di Boruto: Naruto Next Generations. A partire dall'episodio 52, pubblicato qualche giorno fa sulla rivista mensile V Jump di Shueisha, l'autore è tornato a scrivere le sceneggiature del Villaggio della Foglia, finora affidate a Ukyo Kyodachi.

Kishimoto ha creato Naruto nel 1997, portando avanti il popolare manga fino alla fine del 2014; il capitolo conclusivo ha visto il protagonista riuscire a realizzare il suo sogno di diventare Hokage, ma ha anche segnato il congedo del suo autore. Pur avendo scritto il soggetto originale di Boruto, il mangaka non si era più occupato della generazione successiva dei suoi popolari ninja, impegnato con Samurai 8: la leggenda di Hachimaru; quest'ultimo si è concluso lo scorso marzo, a causa di vendite poco soddisfacenti, a circa metà della lunghezza inizialmente pianificata.

Questa inaspettata interruzione ha fatto piombare Kishimoto nella disoccupazione, spingendolo a tornare al franchise di Naruto. Shueisha ha dichiarato che questo avvicendamento era già stato programmato, ma è abbastanza palese che se Samurai 8 non fosse stato cancellato, Kodachi avrebbe continuato a scrivere Boruto ancora per qualche anno. La situazione attuale è abbastanza controversa: da una parte il ritorno di Kishimoto potrebbe spingere diversi fan a riavvicinarsi al franchise dopo averlo abbandonato da tempo, ma molti lettori in questi anni hanno apprezzato il lavoro di Kodachi e le svolte narrative che ha saputo infondere alla trama. Le critiche positive però non si rispecchiavano in vendite altrettanto soddisfacenti, per cui la scelta dell'editore è comprensibile.

Fonte: Screen Rant

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