Borat 2, la babysitter di Tutar spiega come è stata "ingaggiata"
Jeanise Jones, la babysitter di Tutar in Borat 2, spiega come è stata "ingaggiata" dalla produzione del film con Sacha Baron Cohen...
Tre signore sono arrivate presso la nostra chiesa, la chiesa battista di Ebenezer. Dissero al nostro segretario delle finanze che stavano cercando una persona, la classica nonna nera, poi ricevo una telefonata da Bentia in cui mi parla di questa intervista e il resto, come si suol dire, è storia. Ecco come lavora il Signore, io pensavo che sarei finita in un documentario. Ho appreso della cosa, che si trattava di un film grazie a mio cugino che mi ha mostrato un trailer del film dicendomi che sarebbe uscito venerdì su Amazon Prime. Io non ho Amazon Prime, quindi era una settimana prima dell'uscita.
Pensavo che lei fosse una donna del Terzo Mondo, quei contesti dove accadono robe come la vendita delle donne. Pensavo fosse tutto vero e mi sono sentita un po’ tradita. Mi avevano detto che si trattava di un documentario su questa giovane donna che doveva capire che aveva dei diritti e che poteva fare tutto quello che può fare un uomo. Provavo dolore per lei e cercavo di caipre se c’era un modo per farle affrontare tutto quello che stava vivendo. Eravamo preoccupati. Pregavamo per lei chiedendo aiuto a Dio, insomma facevamo quello che pensavamo fosse cristiano fare.
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