Borat 2: il regista spiega i molti dubbi che aveva sulla fattibilità del film
Il regista di Borat 2, Jason Woliner, ha spiegato di aver opttenuto il lavoro per la schiettezza con cui ha espresso i suoi dubbi sul film
Il lungometraggio è stato diretto da Jason Woliner che, in un'intervista rilasciata a Insider qualche giorno fa, ha raccontato un simpatico aneddoto che lo ha visto intento a cercare di convincere Sacha Baron Cohen a non girare il film.
Sono stata la prima persona a cui Sacha si è rivolto per la regia del film. Sono andato al meeting con lui e Anthony Hines, lo scrittore coinvolto in tutto quello che fa Sacha, la produttrice Monica Levinson e altra gente. Gli dissi che avevo letteralmente amato lo script, ma dimostrai in maniera molto forte quello che pensavo. In buona sostanza dichiarai che, per me, Borat è il film più divertente mai fatto e che, per me, era un errore girare un sequel. Ed espressi questa idea in ogni possibile variante: la maggior parte dei sequel in ambito di commedia non sono validi, quelli che arrivano dopo tanto tempo dal primo sono particolarmente ostici e, data la natura stessa di Borat, uno dei personaggi di commedia più popolari, era complicato perché dovevi trovare persone che non lo conoscevano.
Sacha, chiaramente, era consapevole di queste cose e, in pratica, le condivideva tutte. Se devo essere onesto, penso abbia apprezzato la schiettezza con la quale ho manifestato le mie riserve su un compito non semplice. Un paio di giorni dopo, vengo invitato alla sala creativa per capire se potevo effettivamente entrare in sintonia con Sacha e il suo team creativo. C'era l'intera squadra del primo film, più qualche nuovo elemento. Dopo due giorni, mi hanno offerto il lavoro e non me ne sopno più andato.
Borat Seguito di film cinema: Consegna di portentosa bustarella a regime americano per beneficio di fu gloriosa nazione di Kazakistan è uscito su Amazon Prime Video il 23 ottobre.
In questo sequel Borat non è più il presentatore semisconosciuto kazako del 2006. Oggi tutti sanno chi è, quindi deve andare sotto copertura per intervistare le persone.
Il primo film, Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan, è uscito nel 2006 in America e nel 2007 in Italia. Costato 18 milioni di dollari, ne incassò poi quasi 262 a livello globale.