Bonelli: Roberto Recchioni commenta la chiusura di 4Hoods

Dopo soli sei numeri termina 4Hoods, ma Roberto Recchioni assicura: l'Avventura tornerà!

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


Condividi

Dopo soli sei numeri si conclude 4Hoods. La serie appartenente alla cosiddetta "linea young", che Sergio Bonelli Editore ha lanciato per conquistare i lettori più giovani, giunge al capolinea con lo spillato di questo mese, Il canto delle dune, uscito in edicola lo scorso 11 agosto.

A darne l'annuncio sulla propria pagina Facebook è stato il creatore del titolo, Roberto Recchioni. Senza mezzi termini e puntando dritto al motivo dello stop non preventivato, l'autore romano ha ammesso le proprie responsabilità e quelle dell'editore, individuando le cause soprattutto nel probabile modo sbagliato in cui la collana e stata proposta, difendendone invece idee, contenuti e plaudendo all'ottimo lavoro del suo team creativo, guidato da Federico Rossi Edrighi e Riccardo Torti, oltre al copertinista Cristiano Spadoni.

Ecco il post completo di Recchioni, che non ha nascosto, com'è comprensibile, una certa amarezza, ma che ha concluso assicurando che 4Hoods non è un capitolo chiuso:

4Hoods 6: Il canto delle dune, copertina di Cristiano Spadoni

Esce oggi il numero 6 dei 4Hoods, l'ultimo che troverete in edicola.

In ventiquattro anni di carriera ho avuto la fortuna di non dover mai scrivere, fino a questo momento, un messaggio del genere, nonostante i molti progetti varati in ogni ambito del settore ma... una prima volta capita a tutti, no?

Ora dovrebbe esserci la parte in cui dico che il problema è nel terminale di vendita (quelle edicole che, in effetti, sono in crisi nera), nella "crisi del fumetto" (cosa in cui non credo per nulla) o nei lettori (questo è falso sempre). Ma ho sempre in mente quella scena di Nanni Moretti in cui se la prende con i politici e li paragona a quei tennisti italiani con le spalle strette che danno sempre la colpa a qualcosa che prescinde da loro. Colpa della rete, colpa dell'arbitro...

Ecco, non è questo il caso.

Se 4Hoods non ha funzionato nella misura in cui speravamo nell'ambito delle edicole, è una nostra responsabilità.

Non credo che sia un problema di contenuti o idee perchè Federico Rossi Edrighi, Riccardo Torti, Cristiano Spadoni e tutti i numerosi coloristi coinvolti, hanno fatto - per me ma non solo per me - un ottimo lavoro.

Probabilmente, abbiano sbagliato il modo di proporre e comunicare l'opera.

Pazienza.

Si impara anche dagli errori.

Specie dagli errori.

E, visto che in questi avventurieri incappucciati crediamo ancora, questa non è una fine.

I 4Hoods torneranno, in una proposta differente, più in linea con le tendendenze del mercato, molto presto. E magari, anche con qualche piccola novità.

Ora e per sempre, che sia fatta l'Avventura!

Galleria

Tocca un'immagine per scorrere la galleria

Continua a leggere su BadTaste