Bonelli, Dylan Dog: Recchioni svela gli artisti delle storie successive al Ciclo della Meteora

L'editor e prima penna di Dylan Dog ha annunciato chi firmerà le prossime storie

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Dylan Dog 391: Il sangue della terra, copertina di Gigi Cavenago

Roberto Recchioni, editor e prima penna di Dylan Dog, ha postato sul proprio profilo Facebook alcune gustose anticipazioni inerenti la serie regolare targata Sergio Bonelli Editore.

Lo scrittore romano si è focalizzato sui disegnatori all'opera dopo il Ciclo della Meteora attualmente in corso, che si concluderà con l'apocalittica storia elaborata da lui stesso per i numeri 399 e 400 (quest'ultimo a colori). I due albi saranno rispettivamente affidati alle matite di Angelo Stano, Corrado Roi e a una "parata di disegnatori all star".

Se quanto svelato alla scorsa edizione di Napoli Comicon verrà confermato, il periodo tra la “fase 2” - che si concluderà con il suddetto ciclo - e la futura "fase 3" - all’insegna dell’innovazione ma nel rispetto della tradizione - sarà una transizione di lusso consegnata alle sapienti mani di alcuni dei più grandi artisti del nostro panorama e in forza a Bonelli.

Il racconto del quattrocentesimo numero dell'antieroe creato da Tiziano Scalvi innescherà inoltre un avvicendamento particolare degli illustratori coinvolti: Dylan Dog 401 vedrà Roi in solitaria, mentre sul numero 402 farà coppia con Nicola Mari; quest'ultimo firmerà poi in autonomia l'albo 403, mentre sul 404° appuntamento verrà affiancato da un collega ancora da definire.

DYD 399
Una storia con una parata di disegnatori all star.

DYD 400
Di Stano e Roi.

DYD 401
Di Roi.

DYD 402
Di Roi e Mari.

DYD 403
Di Mari.

DYD 404
Di Mari e di un autore ancora da definire.

Insomma, c'è vita dopo la Meteora.

Secondo quanto spiegato da Recchioni, si andrà avanti in tal modo fino al numero 406. Non è stato fatto cenno ai responsabili dei testi; potrebbe occuparsene lo stesso curatore, come qualcuno ha azzardato nei commenti. Voi cosa ne pensate?

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