Bone è uno dei libri più controversi del 2013
Una sorprendente lista mette Bone tra i 10 titoli più controversi dell'anno passato...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
La motivazione per cui il fumetto è stato inserito nella lista è "la posizione politica espressa, razzismo e violenza".
Non è la prima volta che Bone è vittima dei comitati di censura: nel 2010 un genitore del Minnesota ha lanciato una petizione per eliminarlo dalla biblioteca scolastica a causa di alcune scene che riteneva istigassero al fumo e all'alcool, ma un'accorata lettera dell'autore ha spinto la comunità a respingere la richiesta. Nel 2012 un episodio simile si è verificato in una scuola texana, dove Bone è stato rimosso dalla biblioteca di una scuola elementare perché ritenuto poco adatto a quella fascia d'età e spostato nella sezione rivolta ai ragazzi di scuola media.
Non ho idea di che libro abbiano letto queste persone. Dopo che sono state avanzate questa e altre richieste di censura in passato, sto cominciando a credere che queste accuse oltraggiose (davvero, razzismo?) dicano molto sulle persone che le lanciano più che sui libri stessi.
La lista di quest'anno dei libri più controversi e vietati più spesso mostra che, sfortunatamente, la censura è ancora viva e permette ai censori di prendere di mira la libertà di leggere. Molti di questi titoli hanno aiutato a far sviluppare un appassionato amore per la lettura tra molti giovani lettori. I loro autori contribuiscono a mantenere vivo quel fuoco. L'elenco di quest'anno prende di mira i libri che i ragazzi leggono più volentieri nel loro tempo libero. Questo mi fa tornare in mente le parole di William Gaines, fondatore di Mad Magazine, che parlando a una sottocommissione del Senato americano che indagava 60 anni fa sul rapporto tra fumetti e delinquenza giovanile, disse: "Siamo spaventati dai nostri stessi bambini? Ci dimentichiamo forse che anche loro sono cittadini, e in quanto tali hanno il diritto di scegliere cosa leggere o cosa fare nel loro tempo libero?"
Fonte: Boneville