“Andate a fanc*lo”: la "dedica" di Ridley Scott a chi, al tempo, aveva criticato Blade Runner
Ridley Scott ricorda la sua esperienza con Blade Runner dedicando anche un “dolce pensiero” a chi, al tempo, aveva criticato il film
Blade Runner, la pellicola del 1982 diretta da Ridley Scott ispirata al romanzo di Philip K. Dick “Il cacciatore di androidi” è unanimemente considerata come un capolavoro del cinema e uno dei lavori meglio riusciti del regista inglese.
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In una chiacchierata fatta con TotalFilm per la promozione stampa di Napoleon, il regista ha ricordato la sua esperienza con Blade Runner dedicando anche un “dolce pensiero” a chi, al tempo, aveva criticato il film.
[Le riprese di Blade Runner, ndr] sono state un'esperienza molto negativa per me. Avevo partner orrendi. Partner finanziari che mi uccidevano ogni giorno. Ero stato molto bravo nella gestione della società e sapevo che stavo creando qualcosa di davvero molto speciale. Quindi non avrei mai accettato un no come risposta. Ma loro non capivano cosa avevano fra le mani. Immagina di lavorare a un film. Lo giri, lo monti e lo mixi. E a metà strada tutti dicono che è troppo lento. Devi imparare, come regista, a non ascoltare nessuno. Sapevo che stavo plasmando qualcosa di davvero molto speciale. Ed ora è uno dei film di fantascienza più importanti mai realizzati da cui traggono ispirazione tutti. Ogni dannato film.
Non rivedevo Blade Runner da 20 anni. Davvero. Ma l'ho appena rivisto. E non è lento. Le informazioni che ti vengono presentate sono così originali e interessanti, parlano di creazioni biologiche e di estrazione mineraria fuori dal mondo, cosa che, in quei giorni, dicevano essere assurda. Quindi (a chi l'aveva criticato, ndr.) dico, vaffanc**o.
Riflettendo su una storica stroncatura, quella della ben nota critica cinematografica Pauline Kael (scomparsa il 3 settembre del 2001) pubblicata illo tempore sul New Yorker dice:
Sai, 42 anni fa, Pauline Kael ha visto Blade Runner e la sua recensione iniziava con: 'Oh, piccola, lascia che piova'. Che è un serio caso di sarcasmo. Distrusse il film in quattro pagine. Ero così abbattuto. Ho avuto molte difficoltà a farlo, eppure pensavo di aver creato qualcosa di speciale. E poi vederlo distrutto... Ha effettivamente influenzato l'uscita del film. Ho preso quelle quattro pagine e le ho incorniciate nel mio ufficio. Sono ancora lì oggi perché c'è una lezione in tutto questo, ovvero: “Quando pensi di avercela fatta, non sai un c**o'."
FONTE: Total Film via SlashFilm