Blade Runner: quando la Marvel diede un significato al titolo del film

Perché Blade Runner si chiama così? L'adattamento della Marvel provò a rispondere alla domanda

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Blade Runner, copertina di Jim SterankoPochi giorni fa, è uscito nelle sale Blade Runner 2049, film diretto da Denis Villeneuve e sequel del cult del 1982 firmato da Ridley Scottliberamente tratto dal romanzo Do Androids Dream of Electric Sheep? (Gli androidi sognano pecore elettriche?), scritto da Philip K. Dick nel 1968. La sceneggiatura originale, realizzata da Hampton Fancher e David Webb Peoples, si ispirò solo al soggetto del libro di Dick; per il titolo, invece, vennero pagati i diritti di un'altra opera di fantascienza, The Bladerunner - The Blade Runner - creata da Alan E. Nourse nel 1974.

Nel 1982, lo sceneggiatore Archie Goodwin adattò il film in una miniserie a fumetti di due numeri, pubblicata dalla Marvel, che raccolse poi la storia doppia, disegnata da Al Williamson e Carlos Garzon, in un volume con la copertina firmata nientemeno che da Jim Steranko.

Nella trasposizione si volle spiegare il significato di Blade Runner e creare quindi un nesso tra il titolo e la trama, un legame che invece non esisteva nel film di Scott. Come potete notare nella nostra gallery, Goodwin ha così definito il protagonista, Rick Deckard, nella didascalia dell'ultima vignetta, un uomo che corre continuamente in bilico tra un pericolo e l'altro:

Blade Runner. Ti muovi sempre sul filo del rasoio. Credo sia inevitabile. Un giorno cadrai, da una parte... o dall'altra.

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Source: CBR

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