Black Widow: lo sceneggiatore parla della misoginia incarnata da Dreykov e della sequenza più ardua
Lo sceneggiatore di Black Widow parla della misoginia incarnata da Dreykov e dalla sequenza più ardua con protagonista Natasha
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Ne ho parlato tantissimo con [la regista], Scarlett, Kevin [Feige] e Brian [Chapek, co-produttore] per capire bene le intenzioni sui temi e tutto il resto. Cate e Scarlett volevano nello specifico che ci fosse un messaggio chiaro contro la misoginia, contro l'oppressione e contro il controllo dei corpi delle donne.
Una delle parti più ardue è quel gioco di scacchi con la Natasha classica, con un'interrogazione al contrario.
Girare quella scena, con Dreykov che picchia Natasha, è stata "dura":
Dissero: "Stiamo esagerando, le stiamo facendo troppo male". E io risposi: "Ricordate, qui lei ha il controllo, il punto è che lei ha il comando e lui sta facendo il suo gioco, tenetelo a mente".
Lo scambio tra i due è ispirato direttamente dalla serie Marvel Knights del 2004:
Nei fumetti non è Dreykov, ma un tizio diverso che la blocca attraverso i ferormoni. Ricordo quell'immagine con lei che guarda in alto con il sangue sui denti dopo la rottura del naso: "Non sento più il tuo odore". Era la battaglia che volevo combattere.
BLACK WIDOW: LA TRAMA
Nel film, quando viene alla luce un pericoloso complotto, Natasha Romanoff alias Black Widow (Vedova Nera) si trova ad affrontare il lato più oscuro del suo passato. Inseguita da una forza che non si fermerà di fronte a nulla per distruggerla, Natasha dovrà fare i conti con il suo passato da spia e con le relazioni che ha lasciato dietro di sé molto prima di diventare un Avenger.
Il film vede nel cast la presenza di Scarlett Johansson, che torna a interpretare Natasha Romanoff/Black Widow (Vedova Nera), Florence Pugh nei panni di Yelena, David Harbour in quelli di Alexei/The Red Guardian e Rachel Weisz interpreta Melina.
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