Black Mirror: il regista di San Junipero parla del finale e di un possibile spinoff
Il regista dell'episodio di Black Mirror intitolato San Junipero svela qualche dettaglio sulla storia e sulla sua realizzazione
Il regista Owen Harris ha rivelato qualche dettaglio sulla realizzazione della puntata e sul mondo della serie.
La nostalgia degli anni '80, secondo il filmmaker, è legata al fatto che quell'epoca fosse caratterizzata da un'atmosfera ottimista. Harris non sa se fosse un elemento legato esclusivamente al mondo del cinema e della tv o ci fossero dei collegamenti con l'approccio delle persone alla vita.
San Junipero, per Owen, rappresenta un mondo in cui è possibile ballare sulle note delle canzoni di Belinda Carlisle e dare spazio ai propri guilty pleasure, inserendo la storia in un contesto più ricco di speranza.
Le riprese sono avvenute in Sud Africa, dove è stata ricreata la California degli anni '80.
La colonna sonora è stata creata basandosi sulla sceneggiatura, dove era ad esempio presente la canzone di Belinda Carlisle, e divertendosi nella ricerca dei brani giusti, pensando ad esempio a cosa si ascoltava negli anni '80. C'est la vie di Robbie Nevil, inserita all'inizio dell'episodio, è stato ad esempio uno dei primi singoli comprati dal regista.
Harris apprezza il fatto che Black Mirror offra sempre un epilogo in cui si ribalta la situazione presentata in precedenza e gli episodi propongano un approccio diverso a ogni cosa. Nel caso di San Junipero, ad esempio, lascia gli spettatori con delle domande e portandoli a far riflettere sulle decisioni che prenderebbero se fossero nella stessa situazione.
Nell'epilogo della puntata, Kelly deve decidere cosa fare pur avendo la consapevolezza che non avrà quindi l'occasione di trascorrere del tempo con sua figlia e suo marito.
Il pubblico di Black Mirror si aspetta sempre delle svolte e delle sorprese, quindi molti fan hanno ipotizzato, erroneamente, che in realtà Kelly fosse solo frutto dell'immaginazione di Yorkie.
Gli autori non hanno mai pensato a una conclusione diversa perché non si voleva privare gli spettatori di un lieto fine, elemento suggerito dall'ambientazione negli anni '80 e dalla nostalgia che suscita quel periodo storico.
Charlie Brooker aveva pensato a due protagonisti eterosessuali ma modificare quell'elemento della trama ha arricchito la storia, introducendo ostacoli per la coppia di diverso tipo. Le interpretazioni delle attrici, inoltre, hanno messo in secondo piano la sessualità dei personaggi, sottolineando solo come fossero due persone innamorate.
Le attrici sono riuscite a suscitare la giusta empatia negli spettatori che non smettono di preoccuparsi per loro anche dopo la scoperta che in realtà sono due persone anziane.
Harris ha confessato che avrebbe scelto di andare a San Junipero ma forse non avrebbe voluto rimanerci per sempre non potendo portare con sé tutte le persone che ama.
Il regista ha svelato che sarebbe divertente girare un sequel di San Junipero ma probabilmente finirebbe per avere un epilogo triste, quindi Owen spera non accada.
Il filmmaker è convinto che tra qualche anno le persone realizzeranno la propria versione di San Junipero ma c'è sempre un lato più oscuro che potrebbe emergere, come quando la protagonista va alla ricerca di Kelly e si imbatte in Wes.
Rivedere la puntata più volte fa scoprire tutti gli indizi che erano stati inseriti prima di arrivare all'epilogo. Conoscendo già la fine tutto diventa ovvio e più chiaro.
Harris ha ricordato che attualmente esistono realtà come quella di Second Life in cui puoi creare un avatar che vive in un mondo a parte. Molte persone trascorrono molto tempo in quella realtà e quindi non è da escludersi che in futuro esista davvero San Junipero.
In Black Mirror c'è stato spazio per altre storie in cui la tecnologia viene coinvolta nelle relazioni umane. Il filmmaker è però convinto che la parte importante sarà sempre l'interazione tra individui.
Harris non ritornerà dietro la macchina da presa in occasione dei prossimi episodi, anche se gli era stato chiesto di farlo.
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