Bitch Planet: un numero speciale a gennaio disegnato da Taki Soma
A gennaio Bitch Planet uscirà con un numero speciale autoconclusivo disegnato da un'artista d'eccezione: Taki Soma
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Il prossimo 6 gennaio Bitch Planet tornerà con un numero speciale autoconclusivo disegnato da un'artista d'eccezione, Taki Soma (Sinergy, Rapture). I testi saranno naturalmente della creatrice della serie Kelly Sue DeConnick (Pretty Deadly, Captain Marvel) che in questo numero #6 ci racconterà il passato di una delle protagoniste del fumetto: Meiko Maki.
Volevo lavorare con Taki da quando ci siamo conosciute. Io e Val [De Landro, disegnatore regolare e co-creatore della serie - NdR] siamo molto felici del fatto che abbia accettato di cimentarsi con Bitch Planet. Credo che il suo stile sia perfetto per la personalità di Meiko. Possiede una fragilità e una purezza mediate da un senso dell'umorismo che trovo sia fondamentale per questa serie. E non è facile da gestire con equilibrio. Val fa sembrare tutto facile, ma non è così. Taki è stata capace di addentrarsi nel nostro mondo e fondervisi meravigliosamente rimanendo comunque se stessa.
Dopo averne discusso a lungo tra noi, abbiamo deciso di portare a termine questo albo con il seguente avvertimento sul contenuto:
“L'episodio in oggetto è un flashback, che copre gli eventi che hanno portato alla carcerazione di Meiko Maki. Include elementi della trama e disegni relativi alla violenza sessuale. Gli autori si raccomandano di valutare il vostro grado di sensibilità sull'argomento, prima di decidere di andare avanti. Bitch Planet riprenderà la vicenda principale con il numero #7, il prossimo mese, e nel riassunto degli avvenimenti non vi sarà accenno alla violenza.”È un approccio simile a quello che abbiamo scelto per gli insulti razziali; queste cose è naturale esistano nella realtà di Bitch Planet, dobbiamo parlarne, ma cerchiamo di farlo in modo che non sembri gratuito e non contribuisca a traumatizzare nessuno.
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Fonte: Comic Vine