BioShock: le nuove dichiarazioni di Gore Verbinski sul film mai girato, dal budget elevato alle "colpe" di Watchmen

il film di BioShock mai realizzato da Gore Verbinski, il regista dei primi tre Pirati dei Caraibi, è da anni oggetto di accesa discussione

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Il film di BioShock mai realizzato da Gore Verbinski, il regista del remake americano di The Ring e dei primi tre Pirati dei Caraibi, è da anni oggetto di discussione perché sono molte le persone che avrebbero voluto vedere una pellicola ad alto budget e con un taglio, chiaramente, maturo basato sul celeberrimo videogioco di Ken Levine e della Irrational Games. E, come noto dalla cronaca degli ultimi due lustri (e passa) fu proprio l'unione di "taglio maturo + alto budget" a frenare la major che avrebbe dovuto produrre il tutto, la Universal.

Del lungometraggio di BioShock, Gore Verbinski ha parlato in una recente intervista con Collider effettuata per festeggiare i dieci anni di Rango, il film animato doppiato, in originale, da Johnny Depp, Isla Fisher, Bill Nighy e Alfred Molina diretto proprio dal regista citato.

Durante la chiacchierata, il filmmaker ha spiegato di aver messo i proverbiali "puntini sulle i" fin dal principio con la Universal, una cosa che lasciò interdetto anche il suo agente:

Si era parlato di un solo film. Fu strano perché durante il mio primo meeting con la Universal per BioShock dissi subito "Gente, si tratta di un film Vietato ai minori con un budget di 200 milioni di dollari". Il tutto fu seguito dal silenzio. Mi ricordo che il mio agente mi disse "Perché hai detto questa cosa?" e io "Perché è così". E lui ancora "Perché cerchi di uccidere un film su cui non hai neanche cominciato a lavorare? Prima di avere uno straccio di sceneggiatura?". Io volevo semplicemente essere chiaro fin dal principio. E immagino che tutti allo studio abbiano pensato nell'ordine "Beh, sì, ok, forse. Wow, no. È troppo grande".

Tuttavia, per arrivare al no definitivo ci volle del tempo. Il rifiuto della Universal venne condizionato anche, come risputo da anni, dai non elevatissimi incassi ottenuti da Watchmen, il cinecomic di Zack Snyder basato sull'omonima graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons. La pellicola, che arrivo nei cinema americani con Rating-R, era costata circa 130 milioni di dollari, escluse P&A, e ne incassò solo 185 a livello globale. Un campanello d'allarme non da poco per la Universal, a prescindere dal fatto che, con la saga di Pirati dei Caraibi, Gore Verbinski fosse diventato sinonimo di lauti guadagni.

Era un film Rated-R da duecento milioni di dollari. Stavamo per cominciare a girare un film da duecento milioni vietato ai minori e se la sono fatta sotto. Se non ricordo male, Watchmen era uscito da poco. Si era creata questa consapevolezza che film così costosi dovessero, necessariamente, essere PG-13. Ci sono queste persone che hanno a che fare con l'analisi dei dati. E i nuovi dati suggerivano di non fare il film. Ok, va bene. Ma si è trattato di una colossale perdita di tempo perché ho cercato di essere super chiaro e onesto fin dal principio. Voglio un film Vietato ai Minori. Ed era una cosa che avevo detto anche prima di andare a parlare con gli sviluppatori, con il game designer Ken Levine. Eravamo pronti a girare. Ho domandato "Volete davvero farlo?". Quello che ottenni fu il silenzio di 30 persone fra dirigenti, responsabili marketing. Tutti. Ho lavorato duro per cercare di fare questo film, se non avevano intenzione di finanziarlo, perché far perdere del tempo prezioso a tutti?

Il filmmaker parla anche della scena con cui avrebbe voluto aprire il film, un passaggio in tutto e per tutto simile a quello che i videogiocatori hanno conosciuto nel primo capitolo di BioShock:

Penso che si tratti di uno dei rari esempi di videogame con una narrazione che è effettivamente una grande storia. È edipico. C'è un flusso narrativo grandioso. Ha questa specie di narratore inaffidabile. Al centro della sua storia... ribadisco, si tratta di un progetto che io e lo sceneggiatore John Logan abbiamo indagato a fondo e anche lui rispose agli aspetti drammaturgici della storia. Abbiamo trascorso un sacco di tempo adattando la sceneggiatura. Ovviamente, la scena dell'incidente aereo era un passaggio spettacolare e importante ai fini dell'ingresso in quel mondo. Un sacco di storyboard, di pre-visualizzazione. Stavamo cercando di capire come ottenere entrambi i finali. Non so se hai dimestichezza col videogioco, ma volevamo dissezionare quella finzione fino all'happy ending. E poi avere comunque pure la versione "cattiva". Cercavamo di ottenere tutto quello, un processo creativo davvero eccitante.

Cosa ne pensate di queste nuove dichiarazioni di Gore Verbinski sul film di BioShock che non è mai riuscito a girare? Ditecelo nei commenti!

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