Berlinale: Touch Me Not vince l'Orso d'Oro, Wes Anderson miglior regista

Touch Me Not vince il Leone d'Oro a Berlino. Ecco tutti i premi assegnati

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


Condividi
Si è conclusa la 68esima edizione della Berlinale. La giuria di sei persone guidata da Tom Tykwer ha premiato a sorpresa Touch me Not di Adina Pintilie con l'Orso d'Oro (arriverà in Italia grazie a I Wonder), assegnando poi il Gran Premio della Giuria a Mug della polacca Malgorata Szumowska. L'Orso d'Argento per la miglior regia è andato a Wes Anderson per L'Isola dei Cani (il premio è stato ritirato da Bill Murray: "non avrei mai pensato che sarei andato al lavoro come cane e sarei tornato con un Orso!"). A bocca asciutta sia gli italiani che i tedeschi.

24 i film proiettati in concorso durante quest'edizione del festival di Berlino, di cui 19 in gara per l'Orso d'Oro, e 396 le proiezioni nelle varie sezioni. Con circa mezzo milione di spettatori e oltre trecentomila biglietti staccati, la Berlinale è considerato il festival di cinema più frequentato al mondo.

Ecco la lista dei vincitori:

  • Golden Bear for Best Film: “Touch Me Not,” Adina Pintilie

  • Silver Bear Grand Jury Prize: “Twarz” (“Mug”), Małgorzata Szumowska

  • Silver Bear Alfred Bauer Prize: “The Heiresses,” Marcelo Martinessi

  • Silver Bear for Best Director: Wes Anderson, “Isle of Dogs”

  • Silver Bear for Best Actress: Ana Brun, “The Heiresses”

  • Silver Bear for Best Actor: Anthony Bajon, “The Prayer”

  • Silver Bear for Best Screenplay: Manuel Alcalá and Alonso Ruizpalacios, “Museum”

  • Silver Bear for Outstanding Artistic Contribution, Costume or Set Design: Elena Okopnaya, “Dovlatov”

  • Audi Short Film Award: “Solar Walk,” Réka Bucsi

  • Silver Bear for Short Film Jury Prize: “Imfura,” Samuel Ishimwe

  • Golden Bear for Best Short Film: “The Men Behind the Wall,” Ines Moldavsky

  • Best First Feature: “Touch Me Not,” Adina Pintilie

  • Berlinale Glashütte Original – Documentary Prize: “The Waldheim Waltz,” Ruth Beckermann

Continua a leggere su BadTaste