Benedict Cumberbatch: "Ecco perché ho voluto individuare i punti deboli di Sherlock Holmes"

Benedict Cumberbatch spiega quali aspetti ha voluto tenere in considerazione nell'interpretare Sherlock e dimostra la sua attenzione per i fan della serie

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L'attore Benedict Cumberbatch ha rilasciato un'intervista al sito NPR per promuovere la messa in vendita del nuovo cofanetto in dvd a edizione limitata contenenti le tre stagioni di Sherlock (qui i dettagli).

Prima di rispondere alle domande, però, l'interprete del detective ha pensato ai suoi tanti fan che lo stavano aspettando all'esterno dell'hotel in cui si trovava. Benedict ha spiegato:

“Sono veramente preoccupato per quei fan di Sherlock, perché sono qui, probabilmente, da molto tempo”,

chiedendo poi alla sua assistente di informarli che alla fine dell'intervista sarebbe passato a salutarli.

Cumberbatch ha quindi parlato del detective che interpreta nello show e ha ricordato che è cresciuto in una famiglia molto stabile e che da ragazzo era molto insicuro.

L'attore ha subito cercato di capire il personaggio parlandone con Steven Moffat, produttore di Sherlock:

“Immediatamente come attore ho voluto capire chi fosse, chi fossero i suoi genitori. Steven Moffat stava discutendo: "Non può questa persona essere semplicemente brava in quello che fa e ha la tua età e il tuo aspetto ed essere impegnata in questa cosa?". E io rispondevo: "No, no Steven, c'è un processo che devo effettuare. Devo capire come è diventato così”.

Cumberbatch ha inoltre insistito per mostrare i difetti del detective, i suoi punti deboli:

“Nessun essere umano non ne ha uno. E per quanto Sherlock cerchi di convincere gli altri di non essere umano, lo è”.

Il protagonista della serie ha quindi commentato il finale della terza stagione, descrivendolo come un dramma freudiano.

Ecco l'intervista di NPR:

Fonte: The Hollywood Reporter

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